L'ultimo appello di Biden alla vigilia del ritorno di Trump alla Casa Bianca

L'ultimo appello di Biden alla vigilia del ritorno di Trump alla Casa Bianca
Photo by Kevin Luke / Unsplash

Nel suo ultimo viaggio ufficiale come presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha visitato Charleston in South Carolina esortando gli americani a "mantenere la fede" in vista dell'imminente insediamento di Donald Trump.

La scelta della località non è casuale: la città, profondamente segnata dalla storia della schiavitù e della segregazione razziale, è stata determinante per la vittoria di Biden nelle elezioni del 2020 grazie al sostegno della comunità afroamericana.

Durante la giornata di domenica 19 gennaio, il presidente uscente e la first lady Jill Biden hanno partecipato a un servizio religioso presso la chiesa protestante Royal Missionary Baptist Church. Nel suo discorso, Biden ha evocato le figure di Martin Luther King Jr. e del senatore Bobby Kennedy, entrambi assassinati nel 1968, come suoi modelli di ispirazione. "Ogni volta che trascorro del tempo in una chiesa nera, penso a una cosa: la parola 'speranza'", ha dichiarato il presidente ottantaduenne.

Pur senza mai nominare direttamente il suo successore, Biden ha ricordato un insegnamento paterno: "Mio padre era solito dire che il più grande dei peccati è l'abuso di potere". Il tono del discorso è risultato più ottimista rispetto al suo precedente messaggio d'addio alla nazione, pronunciato mercoledì, quando aveva denunciato la formazione di una "oligarchia in America".

Nell'ultimo giorno della sua presidenza, Biden ha anche concesso la grazia postuma a Marcus Garvey, attivista giamaicano e figura centrale del movimento rastafari, morto nel 1940. Garvey, precursore del panafricanismo, aveva sostenuto il ritorno dei discendenti degli schiavi neri in Africa.

Il presidente democratico, noto per la sua fede cattolica, ha concluso il suo intervento affermando che "la fede ci insegna che l'America dei nostri sogni è sempre più vicina di quanto pensiamo".

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