Luigi Mangione andrà a processo a dicembre
Il 27enne è accusato di aver ucciso a New York, nel dicembre 2024, Brian Thompson, direttore generale del primo assicuratore sanitario privato del paese. Parallelamente rischia la pena di morte in un procedimento federale.

Il processo contro Luigi Mangione inizierà il 1° dicembre davanti a un tribunale dello Stato di New York. Il giovane, 27 anni, è accusato di aver assassinato il 4 dicembre 2024 Brian Thompson, 50 anni, direttore generale di UnitedHealthcare, la più grande compagnia privata di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti.
Secondo l’accusa, Mangione avrebbe sparato a Thompson in pieno giorno, nel centro di Manhattan, colpendolo alla testa. Arrestato pochi giorni dopo, il 9 dicembre, il ragazzo è detenuto in attesa di giudizio.
Il caso ha assunto una forte risonanza politica e sociale. Mangione, descritto come un giovane senza precedenti penali, è stato presentato da alcuni sostenitori come simbolo della rabbia contro le compagnie assicurative statunitensi, accusate di privilegiare i profitti e rallentare o negare i rimborsi. Durante l’udienza del 16 settembre, decine di simpatizzanti erano presenti dentro e fuori dal tribunale di Manhattan. Tra loro una donna travestita da Luigi, il fratello del celebre personaggio dei videogiochi Mario Bros, che sventolava una foto dell’imputato con la scritta “Non colpevole, liberate Luigi”. Un’altra persona teneva in mano una bandiera italiana con il messaggio “La salute è un diritto umano”.
Il procedimento fissato a New York non è l’unico che Mangione dovrà affrontare. In parallelo si muove la giustizia federale, che ha aperto un’inchiesta separata: qui l’imputato rischia la pena di morte. L’avvocata difensore, Karen Friedman Agnifilo, ha definito “molto inusuale” la contemporaneità di due percorsi giudiziari, statale e federale.
Durante l’udienza del 16 settembre, Mangione si è presentato in aula con indosso la tuta beige da detenuto e le mani ammanettate, circondato da agenti. Il giudice ha respinto i capi d’accusa più gravi avanzati dal grand jury, in particolare l’omicidio con circostanze aggravanti e quello legato a un presunto atto di “terrorismo”. Rimane però in piedi l’accusa principale di omicidio, che potrebbe portare a una condanna all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.
Il processo, che si aprirà a dicembre, sarà dunque il primo banco di prova per la difesa di Mangione. Parallelamente, resta aperto il rischio di una condanna capitale nel procedimento federale, che si concentra su profili diversi dell’accusa.