L’Ucraina risponde al blocco degli aiuti militari affermando che continuerà a lavorare con gli Stati Uniti
Anche i Paesi europei cercano di trovare una soluzione per consentire di riallacciare i rapporti tra Kyiv e Washington e riprendere il flusso degli aiuti militari.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all'Ucraina, segnando una drammatica svolta nella politica estera americana.
La decisione è arrivata dopo un teso incontro alla Casa Bianca dove Trump ha criticato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy per non aver mostrato sufficiente gratitudine verso il sostegno americano.
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha risposto affermando che l'Ucraina dispone ancora dei mezzi per rifornire le proprie forze in prima linea, pur riconoscendo che l'aiuto militare americano è "prezioso e salva migliaia di vite".
Ha promesso inoltre di mantenere le relazioni con Washington:
"Continueremo a lavorare con gli Stati Uniti attraverso tutti i canali disponibili in modo calmo. Abbiamo un solo piano: vincere e sopravvivere".
Da parte sua il Cremlino ha accolto favorevolmente la sospensione degli aiuti definendola "il miglior passo possibile verso la pace", pur attendendo la conferma ufficiale della decisione di Trump.
Secondo gli esperti militari, l'impatto della perdita del sostegno americano potrebbe richiedere tempo per essere avvertito sul campo di battaglia.
Precedenti interruzioni nell'assistenza militare statunitense avevano inizialmente provocato carenze nei sistemi di difesa aerea, seguite solo nel tempo da deficit di munizioni, in particolare per l'artiglieria.
La pressione sui Paesi europei
La pausa aumenta la pressione sugli alleati europei, in particolare su Gran Bretagna e Francia, i cui leader hanno recentemente visitato la Casa Bianca e hanno pubblicamente sostenuto Zelenskiy dopo lo scontro nell'Ufficio Ovale.
Le nazioni europee stanno lavorando per aumentare la loro spesa militare e fornire un sostegno alternativo a Kyiv, incluso un potenziale piano per dispiegare truppe a supporto di un eventuale cessate il fuoco, pur riconoscendo la necessità di mantenere una qualche forma di coinvolgimento americano.
La Francia ha condannato il congelamento degli aiuti, con il sottosegretario per l'Europa Benjamin Haddad che ha dichiarato che sospendere le armi all'Ucraina rende la pace "più lontana, perché rafforza solo la posizione dell'aggressore sul terreno, che è la Russia".
La Gran Bretagna ha adottato un approccio più misurato, con un portavoce del governo che si è limitato a riaffermare l'impegno di Londra per garantire la pace in Ucraina.
Lo sgomento in Ucraina
Molti ucraini hanno espresso sgomento per quella che considerano una forma di tradimento da parte americana.
Oleksandr Merezhko, presidente della commissione affari esteri del parlamento ucraino, ha dichiarato che sembra che Trump stia "spingendoci verso la capitolazione".
Un avvocato di Kyiv di nome Olena Bilova ha definito la decisione senza mezzi termini come un "tradimento", esprimendo però la speranza che "la società civile americana e le élite dell'Unione Europea non ci lasceranno soli".
L’impasse vista dagli Stati Uniti
Dal punto di vista finanziario, dall'invasione russa di tre anni fa, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un totale di 175 miliardi di dollari in assistenza per l'Ucraina.
L'Amministrazione Trump ha ereditato 3,85 miliardi di dollari in autorità approvata dal Congresso per trasferire armi americane all'Ucraina, che ora sembrano essere in sospeso, insieme all'equipaggiamento militare precedentemente approvato dall'Amministrazione Biden.
Trump ha intanto suggerito che un accordo per aprire i minerali ucraini agli investimenti statunitensi potrebbe ancora andare avanti, nonostante non sia stato firmato durante la recente visita di Zelenskiy a Washington.
Il vicepresidente JD Vance ha promosso questo approccio su Fox News:
"Se vuoi vere garanzie di sicurezza... la migliore garanzia di sicurezza è dare agli americani vantaggi economici nel futuro dell'Ucraina".
Ma finora Zelensky non sembra ancora convinto e continua a insistere sul fatto che qualsiasi cessate il fuoco deve includere esplicite garanzie di sicurezza occidentali per prevenire future aggressioni russe – garanzie che Trump finora ha rifiutato di fornire.
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