L’Ucraina accetta l’accordo sui minerali con gli Stati Uniti dopo il ritiro delle richieste più severe

Kyiv cede il 50% dei futuri proventi da petrolio e gas in cambio di investimenti americani nel Paese. Escluse le garanzie di sicurezza richieste inizialmente.

L’Ucraina accetta l’accordo sui minerali con gli Stati Uniti dopo il ritiro delle richieste più severe

L'Ucraina ha raggiunto un accordo con gli Stati Uniti riguardante l'accesso ai minerali rari ed alle risorse energetiche ucraine, dopo che Washington ha deciso di ritirare alcune delle sue richieste più dure, riferisce il Financial Times.

Si tratta di un'intesa che i funzionari del Paese est-europeo sperano possa rafforzare le difficili relazioni con l'Amministrazione Trump e gettare le basi per un impegno di sicurezza statunitense a lungo termine.

Il documento, datato 24 febbraio, prevede l'istituzione di un fondo in cui l'Ucraina verserà il 50% dei proventi derivanti dalla "futura monetizzazione" delle risorse minerarie statali, compresi petrolio e gas, e della logistica associata.

Secondo quanto stabilito, il fondo sarà destinato esclusivamente a investimenti in progetti sul territorio ucraino.

Un accordo meno oneroso del previsto

L'intesa rappresenta un significativo miglioramento rispetto alla bozza iniziale presentata dagli Stati Uniti, che aveva provocato indignazione a Kyiv e nelle capitali europee.

La proposta originale, che il presidente Donald Trump aveva presentato come un mezzo per far rimborsare all'Ucraina gli aiuti militari e finanziari forniti dagli USA dall'invasione russa del 2022, prevedeva infatti termini decisamente più gravosi.

Richiedeva anzitutto la creazione di un fondo di investimento per la ricostruzione in cui gli Stati Uniti mantenessero "il 100% dell'interesse finanziario".

L'Ucraina avrebbe dovuto contribuire con il 50% delle entrate del fondo derivanti dall'estrazione di risorse minerarie, fino a un massimo di 500 miliardi di dollari.

Dopo il rifiuto di questa versione da parte del presidente Volodymyr Zelenskyy la scorsa settimana, Trump aveva definito il leader ucraino un "dittatore" e sembrava aver attribuito all'Ucraina la responsabilità dello scoppio della guerra.

La versione definitiva dell'accordo ha eliminato queste condizioni, considerate inaccettabili dai funzionari ucraini.

Un elemento particolarmente importante per Kyiv è che il nuovo documento prevede esplicitamente che il fondo investa in Ucraina, con gli Stati Uniti che si impegnano formalmente a sostenere lo sviluppo economico del Paese nel lungo periodo.

Esclusione delle risorse esistenti

Un altro aspetto rilevante dell'intesa è che esclude le risorse minerarie che già contribuiscono alle casse dello Stato ucraino.

Questo significa che l'accordo non coprirebbe le attività esistenti di Naftogaz o Ukrnafta, i maggiori produttori di gas e petrolio dell'Ucraina.

Tuttavia, la bozza di accordo raggiunta non fa alcun riferimento alle garanzie di sicurezza americane che Kyiv aveva inizialmente richiesto in cambio dell'intesa.

Inoltre, lascia in sospeso questioni cruciali come l'entità della partecipazione statunitense nel fondo e i termini degli accordi di "proprietà congiunta", che dovranno essere definiti in accordi successivi.

I funzionari ucraini hanno ora prospettato la possibilità che Zelensky si rechi alla Casa Bianca nelle prossime settimane pera cerimonia di firma dell’accordo con il presidente Trump.

Un cambiamento di rotta nella politica americana

Questa intesa si inserisce in un contesto di significativo mutamento della politica statunitense verso il conflitto ucraino.

Dopo tre anni in cui gli USA sono stati il principale donatore di aiuti militari a Kyiv, Trump ha ribaltato l'approccio di Washington avviando colloqui bilaterali con la Russia, senza la presenza degli alleati europei o dell'Ucraina al tavolo delle trattative.

I funzionari ucraini hanno sottolineato che si tratta solamente di un "accordo quadro" e che nessun ricavo cambierà mano fino all'effettiva istituzione del fondo, dando tempo alle parti di risolvere eventuali disaccordi.

Tra le questioni ancora in sospeso c'è l'accordo sulla giurisdizione dell'intesa.

Il governo di Zelensky dovrà anche ottenere l'approvazione dal Parlamento ucraino, dove i deputati dell'opposizione hanno già segnalato che ci sarà quantomeno un acceso dibattito prima della ratifica di un accordo di tale portata.

L'intesa rappresenta, ad ogni modo, un tentativo di Kyiv di ampliare le relazioni con gli Stati Uniti oltre l'ambito puramente militare, cercando di rafforzare le prospettive economiche dell'Ucraina dopo tre anni di conflitto.

Rimane, però, tutto da vedere se questo accordo porterà effettivamente a un impegno di sicurezza statunitense a lungo termine, come sperano i funzionari ucraini.

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