Londra negozia con Washington l’acquisto di F-35A con capacità nucleare
I nuovi caccia potrebbero trasportare bombe termonucleari B61-12 e rappresenterebbero il cambiamento più rilevante nella deterrenza britannica dai tempi della Guerra Fredda. Il governo Starmer intensifica il riarmo in risposta alla minaccia russa
Il governo britannico ha avviato colloqui con gli Stati Uniti per l’acquisto di caccia F-35A dotati della capacità di trasportare bombe termonucleari B61-12. Lo ha riportato The Times, citando alti funzionari governativi. Secondo le fonti, l’iniziativa è stata approvata dal primo ministro Keir Starmer come risposta diretta al deterioramento del quadro di sicurezza internazionale e alla minaccia rappresentata dalla Russia.
L’acquisizione segnerebbe il cambiamento più significativo nel sistema di deterrenza nucleare britannico dall’epoca della Guerra Fredda. Gli F-35A Lightning, versione a decollo convenzionale del caccia di quinta generazione sviluppato dalla Lockheed Martin, hanno una gittata di circa 1.400 chilometri e rappresenterebbero una nuova componente operativa della strategia nucleare del Regno Unito, finora imperniata esclusivamente sulla dissuasione marina.
Secondo The Times, i nuovi F-35A sarebbero in grado di essere schierati direttamente in scenari di conflitto limitato, a differenza della flotta attuale, e doterebbero Londra di opzioni di impiego nucleare più flessibili. L’utilizzo dei caccia su campo di battaglia rappresenterebbe un ampliamento significativo delle capacità operative del Regno Unito.
La Royal Air Force ha già in dotazione 48 caccia F-35B, versione a decollo corto e atterraggio verticale destinata alle due portaerei della Marina, di cui 47 risultano già consegnati. L’arrivo degli F-35A comporterebbe inoltre un graduale superamento degli attuali Eurofighter Typhoon. La RAF prevede infatti di ritirare 49 Typhoon come parte del piano di modernizzazione della flotta, considerando il nuovo modello più performante.
Il ministro della Difesa John Healey, pur senza confermare esplicitamente i negoziati, ha dichiarato che il Regno Unito si trova in una “nuova era di minacce” e deve adattare la propria strategia. “Il mondo sta decisamente diventando più pericoloso. I rischi nucleari stanno crescendo. E per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda ci troviamo ad affrontare reali minacce di conflitto interstatale”, ha affermato Healey.
Attualmente, la capacità di deterrenza nucleare britannica si basa su quattro sottomarini lanciamissili balistici di classe Vanguard, ciascuno armato con testate Trident II. Il possibile ingresso degli F-35A nucleari rappresenterebbe un secondo pilastro del sistema, allineando il Regno Unito alla strategia statunitense di doppia capacità di impiego.
Nel frattempo, si rafforzano anche i legami strategici tra Washington e Londra. A dicembre erano emersi piani per il posizionamento di armi nucleari tattiche statunitensi presso la base militare di Lakenheath, nel Suffolk, dove potrebbero essere dislocate testate B61-12 nei prossimi anni.
Parallelamente al rafforzamento della deterrenza nucleare, il governo britannico ha annunciato nuovi investimenti per 6 miliardi di sterline (8,1 miliardi di dollari) destinati alla produzione e acquisizione di munizioni. Una quota di 1,5 miliardi sarà impiegata per costruire sei nuovi stabilimenti militari, in grado di creare circa 1.000 posti di lavoro. La Royal Navy ha inoltre in programma l’espansione della propria flotta di superficie, con un incremento del numero di cacciatorpediniere e fregate dalle attuali 14 a 25 unità.
L’iniziativa di dotare l’aeronautica britannica di una capacità nucleare tattica si inserisce nel quadro della revisione strategica della difesa, che sarà resa pubblica il 2 giugno. Il documento, lungo 130 pagine e redatto da tre consiglieri del primo ministro, identificherà la Russia come una “minaccia immediata e urgente”, con particolare riferimento alla guerra in Ucraina.