L'intelligenza artificiale sta già minacciando i neolaureati

Le aziende tech americane puntano su sistemi automatizzati per sostituire i ruoli più junior, mentre la disoccupazione giovanile sale al 5,8% nei settori più colpiti.

L'intelligenza artificiale sta già minacciando i neolaureati

La disoccupazione tra i neolaureati americani ha raggiunto il 5,8%, un livello insolitamente alto che nasconde una trasformazione radicale del mercato del lavoro. Secondo la Federal Reserve Bank di New York, il deterioramento delle condizioni occupazionali per questi giovani lavoratori è "notevole", con una concentrazione preoccupante nei settori tecnici come finanza e informatica, dove l'intelligenza artificiale sta facendo progressi più rapidi.

Oxford Economics, società di ricerca specializzata nei mercati del lavoro, conferma che i segnali indicano una sostituzione accelerata delle posizioni entry-level con sistemi di intelligenza artificiale. Ma i dati economici mostrano solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che sta ridisegnando il futuro professionale di milioni di giovani, come afferma un’analisi del New York Times.

La corsa all'automatizzazione nelle aziende tech

Le testimonianze raccolte tra dirigenti aziendali e giovani in cerca di lavoro rivelano una realtà inquietante: le imprese americane stanno facendo progressi rapidissimi nell'automatizzare il lavoro entry-level, mentre le società di IA corrono per costruire "agenti virtuali" capaci di sostituire i lavoratori più junior a una frazione del loro costo.

Un dirigente del settore tecnologico americano ha rivelato che la sua azienda ha smesso di assumere ingegneri software al di sotto del livello L5, una qualifica intermedia che richiede tipicamente dai tre ai sette anni di esperienza, perché i compiti di livello inferiore possono ora essere svolti da strumenti di programmazione basati sull'IA.

Un altro ha raccontato che la sua startup impiega ora un singolo data scientist per svolgere attività che nella sua precedente azienda richiedevano un team di 75 persone, grazie all’uso massiccio di sistemi basati sull’IA generativa.

Il cambiamento culturale nelle aziende è profondo: alcuni dirigenti incoraggiano i manager a diventare "AI-first", testando se un determinato compito può essere svolto dall'IA prima di assumere un essere umano per farlo. Questa mentalità sta trasformando radicalmente l'approccio alle assunzioni e alla struttura organizzativa.

Le capacità crescenti dell'intelligenza artificiale

L'automazione dei lavori impiegatizi è stato un sogno dei dirigenti aziendali per anni, ma fino a poco tempo fa la tecnologia semplicemente non era abbastanza avanzata. Si poteva usare l'IA per automatizzare alcune attività di routine del back-office, ma quando si trattava delle parti più complesse e tecniche di molti lavori, l'IA non poteva competere con gli esseri umani.

Questo scenario sta cambiando rapidamente, soprattutto in campi come l'ingegneria del software, dove esistono chiari indicatori di successo e fallimento. In questi settori, i sistemi di IA possono essere addestrati utilizzando un processo di prova ed errore noto come apprendimento per rinforzo per eseguire autonomamente sequenze complesse di azioni.

Durante un evento recente di Anthropic, l'azienda che produce il chatbot Claude, è stato dimostrato che il modello più potente, Claude Opus 4, può ora programmare per "diverse ore" senza fermarsi. Una possibilità allettante per le aziende abituate a pagare stipendi a sei cifre per quel tipo di produttività.

L'impatto su diverse professioni

Le aziende che sviluppano sistemi di IA stanno iniziando con l'ingegneria del software e altri campi tecnici perché è lì che si trovano i settori più facilmente raggiungibili, e forse perché è lì che i loro stessi costi del lavoro sono più elevati. Ma queste aziende credono che le stesse tecniche saranno presto utilizzate per automatizzare il lavoro in dozzine di professioni, dalla consulenza alla finanza al marketing.

Dario Amodei, amministratore delegato di Anthropic, ha recentemente previsto che l'IA potrebbe eliminare metà di tutti i lavori impiegatizi entry-level entro cinque anni. Questa tempistica potrebbe essere completamente sbagliata se le aziende al di fuori del settore tecnologico adottano l'IA più lentamente di quanto abbiano fatto molte società della Silicon Valley, o se risulterà più difficile del previsto automatizzare lavori in occupazioni più creative e aperte dove i dati di addestramento sono scarsi.

I rischi dell'adozione prematura

Due tendenze destano particolare preoccupazione tra gli esperti del settore. La prima è che, nella fretta di aumentare la produttività e rimanere all'avanguardia, alcune aziende potrebbero rivolgersi all'IA troppo presto, prima che gli strumenti siano abbastanza robusti da gestire carichi di lavoro entry-level completi.

Un esempio emblematico è Klarna, l'azienda svedese di buy-now-pay-later, che due anni fa dichiarò di sostituire gli agenti del servizio clienti con chatbot IA, per poi fare marcia indietro e riassumere esseri umani dopo le lamentele dei clienti. Alcuni dirigenti stanno facendo una scommessa calcolata che i sistemi di IA miglioreranno rapidamente, o che i soldi che possono risparmiare impiegando lavoratori virtuali invece di quelli umani valgano qualche cliente insoddisfatto.

La seconda preoccupazione è che anche se i lavori entry-level non scompaiono immediatamente, l'aspettativa che questi lavori siano di breve durata potrebbe portare le aziende a sottoinvestire nella formazione professionale, nel mentoring e in altri programmi rivolti ai lavoratori entry-level. Questo potrebbe lasciare questi lavoratori impreparati per ruoli più senior in seguito.

La trasformazione in atto non riguarda, comunque, solo la tecnologia, ma sta ridefinendo il concetto stesso di carriera e di progressione professionale. Mentre le aziende corrono verso l'automatizzazione ed i giovani cercano di adattarsi a un panorama lavorativo in rapida evoluzione, emerge la necessità di ripensare radicalmente i modelli educativi e formativi per preparare le nuove generazioni a un futuro dove la collaborazione con l'IA sarà essenziale, piuttosto che opzionale.

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