L'ex portavoce di Biden lascia i Dem e scrive un libro

Karine Jean-Pierre racconta le tensioni interne ai Democratici e invita gli americani a diventare indipendenti dai partiti tradizionali.

L'ex portavoce di Biden lascia i Dem e scrive un libro
White House

Karine Jean-Pierre, ex portavoce della Casa Bianca durante l’amministrazione Biden, ha annunciato di aver lasciato il Partito Democratico, suscitando una serie di critiche. La sua decisione è stata accompagnata dalla presentazione del libro intitolato Independent: A Look Inside a Broken White House, Outside the Party Lines, in uscita a ottobre per Hachette Book Group.

Il volume promette di rivelare dettagli inediti sulle settimane decisive che portarono Joe Biden a ritirarsi dalla corsa per la rielezione presidenziale del 2024. Secondo la casa editrice, Jean-Pierre descrive la decisione di Biden come il risultato di un "tradimento" del Partito Democratico e sostiene l'importanza di superare l’attuale polarizzazione politica, invitando i cittadini americani a votare secondo i propri valori e a uscire dalle logiche partitiche.

Jean-Pierre, già nota per essere stata la prima persona di colore e apertamente LGBTQ a occupare il ruolo di portavoce della Casa Bianca, ha sottolineato che non è giunta alla nuova posizione politica in modo impulsivo. Nel libro affronta temi come la necessità di smantellare la disinformazione diffusa nelle recenti elezioni e propone un approccio critico e al contempo ottimista verso il futuro politico degli Stati Uniti.

L'annuncio del libro e del cambio di affiliazione politica ha immediatamente sollevato polemiche tra i democratici. Numerosi ex funzionari della Casa Bianca hanno criticato Jean-Pierre, definendo la sua mossa come una forma di "grift" – un tentativo opportunistico di trarre profitto personale dalla sua esperienza politica. Alcuni ex colleghi anonimi, intervistati da Politico, hanno espresso frustrazione e rabbia, accusando l’ex portavoce di essersi sempre più concentrata sulla propria visibilità mediatica anziché sulla gestione efficace della comunicazione presidenziale.

L'ex collaboratore di Jean-Pierre, Jeremy Edwards, ha reagito con un sintetico "lol" sui social network, mentre un altro funzionario ha dichiarato: "Lei è stata il volto pubblico che assicurava che la Casa Bianca fosse in buone mani e che Biden fosse straordinario. Ora non vuole più nemmeno essere democratica?".

Nella sua presentazione video pubblicata su Instagram, Jean-Pierre ha spiegato che la motivazione principale del suo libro è rispondere alla domanda più frequente ricevuta dai cittadini: "Come proteggiamo la nostra democrazia? Come usciamo da questa situazione?". Ha quindi invitato a unire le forze superando divisioni politiche e appartenenze partitiche.

L'ex portavoce aveva già espresso critiche dure nei confronti del suo ex partito lo scorso febbraio, quando descrisse il trattamento riservato a Biden da parte dei democratici come un "plotone di esecuzione", doloroso e triste da osservare. All'epoca aveva definito Biden un "vero patriota", mettendo in luce una frattura interna che ora emerge con chiarezza nella sua decisione di abbandonare il Partito Democratico.

La controversia sul libro e la posizione di Jean-Pierre alimenta ulteriormente le difficoltà dei democratici, che avevano appena cominciato a lasciarsi alle spalle le polemiche sulla gestione della candidatura di Biden. Tra le fila del partito, molti manifestano insofferenza per questa nuova crisi interna che minaccia ancora una volta di danneggiare l’immagine del partito, già colpita dalle rivelazioni del recente libro Original Sin di Jake Tapper e Alex Thompson, che documentava il presunto occultamento delle difficoltà cognitive dell’ex presidente Biden.

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