L'Europa ripensa la propria difesa: Germania e Polonia considerano l'opzione nucleare

L'incertezza sul futuro dell'ombrello nucleare americano spinge i Paesi europei a valutare alternative strategiche per garantire la propria sicurezza.

L'Europa ripensa la propria difesa: Germania e Polonia considerano l'opzione nucleare
Foto di Tom Radetzki / Unsplash

Il panorama della sicurezza europea sta subendo una trasformazione radicale.

La Germania, per voce del suo probabile prossimo cancelliere Friedrich Merz, ha rotto un tabù storico dichiarando che Berlino dovrebbe avviare colloqui sull'espansione dei deterrenti nucleari francese e britannico per coprire l'Europa.

Interrogato sulla possibilità che la Germania persegua un proprio arsenale, Merz non ha escluso neppure questa opzione.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Repubblica Federale Tedesca fu accolta nell'Alleanza occidentale come baluardo contro il blocco sovietico, rinunciando a perseguire proprie armi nucleari e trovando invece protezione sotto l'ombrello nucleare americano.

Il deterrente americano in discussione

Attualmente, armi nucleari tattiche statunitensi sono stoccate nella base aerea di Büchel, nella Germania occidentale, pronte per essere impiegate dall'aeronautica tedesca in caso di ordine da parte del presidente degli Stati Uniti.

Tuttavia, il presidente Trump aveva tentato di ritirare le truppe dall'Europa durante il suo primo mandato e ora sta cercando una distensione con Vladimir Putin.

"Perché Putin dovrebbe pensare che, in caso di escalation in Europa, Trump utilizzerebbe una risposta nucleare? Ogni passo compiuto da Trump suggerisce il contrario", ha affermato Maximilian Terhalle, politologo della Stanford University.

Le opzioni europee

Per colmare il vuoto di sicurezza, la Germania avrebbe quattro opzioni, secondo Christian Mölling della Fondazione Bertelsmann:

"Gli americani mantengono il loro deterrente nucleare; gli europei se ne fanno carico; un mix dei due; oppure si tenta di compensare con forze convenzionali".

Sul fronte convenzionale, Merz e i suoi futuri partner di coalizione della SPD hanno già dichiarato che intendono esentare la spesa militare dalle rigide regole fiscali del Paese, permettendo così alla Germania di accelerare il suo riarmo.

Sul fronte nucleare, la via più rapida per Berlino potrebbe essere replicare con Parigi l'accordo in vigore con gli Stati Uniti, con bombardieri nucleari francesi stazionati in Germania o piloti tedeschi che volano su aerei tedeschi armati con armi nucleari francesi, con Parigi che detiene la chiave per il loro utilizzo.

"La Russia ci ha minacciato con attacchi nucleari", ha dichiarato Thomas Silberhorn, deputato conservatore tedesco.

"Noi europei dobbiamo affrontarla con un deterrente nucleare, finora fornito dagli Stati Uniti, e ora stiamo discutendo se organizzarlo a livello europeo".

La proposta francese

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che avvierà un "dibattito strategico" sull'estensione del deterrente nucleare di Parigi agli alleati europei, un'offerta che in passato era stata ignorata da Berlino.

L'arsenale francese, sviluppato sotto il presidente Charles de Gaulle, è indipendente dalla NATO. Tuttavia, con testate nell'ordine delle basse centinaia, né l'arsenale britannico né quello francese possono competere con le quasi 6.000 testate russe.

Macron ha sottolineato che la decisione di colpire "è sempre stata e sarà sempre nelle mani del presidente francese". Marine Le Pen, possibile successore di Macron, ha però dichiarato che il deterrente francese "non dovremmo condividerlo, tantomeno delegarlo ad altri".

L'opzione di un arsenale nucleare tedesco

La Germania è firmataria del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari, che le vieta di sviluppare armi nucleari. Ha anche rinunciato alle armi nel trattato che ha aperto la strada alla riunificazione tedesca.

"Un paese industrializzato maturo come la Germania dovrebbe essere in grado di sviluppare una testata più rapidamente di altri potenziali Paesi", ha affermato Fabian Hinz dell'IISS. "Ma dovrebbe affrontare ostacoli legali e tecnici e faticherebbe a nascondere il suo programma".

La Germania ha una piccola scorta di uranio per armi utilizzato in un reattore nucleare di ricerca civile. Tuttavia, probabilmente avrebbe bisogno di aiuto esterno per procurarsi abbastanza materiale fissile e progetti di armi, se volesse davvero intraprendere questa strada.

La Polonia intensifica gli sforzi di difesa

Anche la Polonia sta riconsiderando la propria postura difensiva. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato un piano di addestramento militare obbligatorio per tutti gli uomini adulti del paese, con l'obiettivo di aumentare le dimensioni dell'esercito polacco dagli attuali 200.000 a 500.000 soldati.

Tusk ha anche affermato che il governo polacco sta "esaminando attentamente" la proposta francese di includere l'Europa sotto il suo ombrello nucleare. "Vorrei sapere innanzitutto cosa significa in termini di autorità su queste armi", ha precisato.

Il primo ministro ha sottolineato che l'Ucraina "è stata invasa dopo essersi liberata del proprio arsenale nucleare", aggiungendo che Varsavia vorrebbe acquisire proprie armi nucleari, per quanto sia remota questa possibilità.

Sta di fatto che il dibattito sull'opzione nucleare, fino a poco tempo fa considerato tabù in molti Paesi europei, è ora tornato apertamente sul tavolo, riflettendo la crescente consapevolezza che l'Europa potrebbe dover assumere maggiore responsabilità per la propria sicurezza in un contesto geopolitico in forte evoluzione.

Aumento delle spese militari

La Polonia sta già pianificando di spendere il 4,7% del suo prodotto economico per la difesa quest'anno, la percentuale più alta nell'intera alleanza NATO. Tusk ha dichiarato che la spesa dovrebbe aumentare ulteriormente fino al 5% del PIL, la soglia di recente richiesta da Tump.

La Polonia ha già aumentato la spesa per la difesa dopo l'invasione dell'Ucraina, firmando contratti di armamenti del valore di circa 20 miliardi di dollari con gli Stati Uniti per l'acquisto di carri armati, jet, elicotteri e sistemi missilistici.

Varsavia ha anche firmato contratti con la Corea del Sud per l'acquisto di carri armati e aerei da combattimento.

L'ansia tra i polacchi riguardo alla loro sicurezza futura sta però crescendo a seguito della decisione del presidente Trump di sospendere le forniture militari all'Ucraina.

Mirosław Kaznowski, vicesindaco di una piccola città fuori Varsavia, ha riferito alla BBC che un suo amico ha investito in una startup per costruire rifugi antiaerei a basso costo, rilevando un alto interesse.

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