L'economia americana continua a crescere: creati 228.000 nuovi posti di lavoro a marzo, meglio del previsto
Tuttavia, il tasso di disoccupazione sale leggermente al 4,2% proprio mentre l'Amministrazione Trump intensifica le politiche sui dazi.

L'economia statunitense ha generato 228.000 nuovi posti di lavoro nel mese di marzo, superando ampiamente le previsioni degli analisti che si attestavano a 140.000 nuovi posti di lavoro.
Contemporaneamente, però, il Dipartimento del Lavoro ha però registrato un leggero aumento del tasso di disoccupazione, salito al 4,2% dal precedente 4,1%.
I dati rivelano, comunque, un mercato del lavoro in ottima salute, proprio nel periodo in cui il Presidente Trump ha deciso l'imposizione di nuovi dazi commerciali.
Si tratta del risultato più forte del 2025 finora, anche se il Dipartimento del Lavoro ha rivisto al ribasso le cifre relative a gennaio e febbraio, con una riduzione complessiva di 48.000 posti di lavoro nei precedenti due mesi.
"OTTIMI NUMERI SULL'OCCUPAZIONE, MOLTO MEGLIO DEL PREVISTO. STA GIÀ FUNZIONANDO", ha commentato Trump sulla sua piattaforma Truth Social subito dopo la pubblicazione del rapporto.

Non sono, comunque, ancora pienamente visibili nel rapporto gli effetti dei licenziamenti legati al DOGE. L'occupazione all'interno del governo federale risulta diminuita di sole 4.000 unità il mese scorso, dopo la perdita di 11.000 posti a febbraio.
Il Dipartimento del Lavoro precisa tuttavia che "i dipendenti in congedo retribuito o che ricevono ancora indennità di licenziamento" vengono comunque ancora conteggiati come occupati in questi dati.
Sul fronte salariale, la retribuzione oraria media, indicatore della crescita dei salari, è aumentata dello 0,3% il mese scorso.
Nei dodici mesi precedenti, la crescita si è attestata al 3,8% tra i lavoratori del settore privato, in rallentamento rispetto al 4% annuo registrato a febbraio.
Il rapporto rappresenta la fotografia più completa del mercato del lavoro americano nel mese di marzo, mentre altri sondaggi suggeriscono un contemporaneo indebolimento del sentiment tra imprese e consumatori.
Gli economisti di Wall Street stanno rivedendo al ribasso le previsioni di crescita economica, aumentando al contempo le aspettative di inflazione per il 2025 a seguito dei dazi reciproci imposti da Trump.
In questo contesto, la Federal Reserve sta monitorando attentamente gli indicatori economici, compreso il rapporto sull'occupazione odierno, per individuare segnali dell'impatto della politica commerciale della Casa Bianca sull'economia.