Le indagini federali su Musk si sono fermate grazie al suo nuovo ruolo
Il secondo mandato Trump ha coinciso con un drastico rallentamento delle indagini federali sulle aziende di Elon Musk. Rimosse figure chiave dalle agenzie, casi archiviati o lasciati in sospeso e norme alleggerite.

Le difficoltà regolatorie per Elon Musk sono progressivamente sparite con l’inizio del secondo mandato del presidente Donald Trump. Un’inchiesta condotta da NBC News documenta come decine di procedimenti federali contro le aziende del miliardario siano stati chiusi, sospesi o abbiano subito un evidente rallentamento.
Dal Dipartimento dell’Agricoltura al Consumer Financial Protection Bureau, numerose agenzie hanno registrato un cambio di rotta: licenziamenti di funzionari coinvolti in inchieste su Neuralink, Tesla o SpaceX, riduzione dell’organico e in alcuni casi revisione dei regolamenti a favore delle aziende tecnologiche. Una delle prime azioni della nuova amministrazione è stata, il 21 gennaio, la sospensione delle attività dell’Office of Federal Contract Compliance Programs, che aveva in programma un audit su Tesla.
Il Dipartimento della Giustizia ha poi archiviato una causa per discriminazione contro SpaceX, avviata nel 2023 dall’amministrazione Biden. L’azienda era accusata di aver escluso i rifugiati dai processi di assunzione. SpaceX aveva risposto con una controcausa, contestando la costituzionalità degli organi giudicanti. La causa è stata chiusa il 24 febbraio, dopo una revisione interna da parte della Divisione per i Diritti Civili guidata da Harmeet Dhillon.
Anche un’indagine della National Labor Relations Board (NLRB) sul licenziamento di dipendenti di SpaceX risalente al 2022 è ora in stand-by. L’agenzia, sotto nuova leadership, ha chiesto a una corte d’appello di sospendere il procedimento in attesa di possibili accordi. Secondo Tom Moline, uno degli ex dipendenti coinvolti, la neutralità dell’agenzia è compromessa: "Chiunque può vedere che ci sono conflitti d’interesse", ha dichiarato, facendo riferimento alla presenza di membri dell’Ufficio per l’Efficienza Governativa (DOGE) all’interno delle agenzie.
Secondo NBC News, più di 40 procedimenti federali riguardanti le aziende di Musk — dalle indagini sulla sicurezza dei sistemi di guida automatica di Tesla a presunte violazioni nelle fabbriche di SpaceX — non registrano sviluppi da mesi. L’assenza di azione pubblica lascia intendere che molti di questi casi siano stati di fatto congelati.
Il quadro normativo si è nel frattempo alleggerito. Il Dipartimento dei Trasporti ha recentemente abbassato la soglia per cui le aziende di auto a guida autonoma devono segnalare incidenti, agevolando Tesla. La Federal Aviation Administration ha autorizzato SpaceX a effettuare fino a 25 lanci annui del razzo Starship, una quantità cinque volte superiore al passato, nonostante i potenziali impatti ambientali.
Elon Musk, oltre ad aver donato circa 290 milioni di dollari alla campagna di Trump e dei Repubblicani, ha assunto un ruolo attivo all’interno della Casa Bianca come consigliere per il Department of Government Efficiency (DOGE). La sua influenza diretta sulla struttura amministrativa è ritenuta significativa da esperti del diritto amministrativo, come il professore Jon Michaels dell’Università della California: “Non stiamo solo parlando di Elon Musk, ma di Elon Musk che muove i fili di ampie porzioni del governo federale”.
Le sue aziende potrebbero beneficiare anche di nuovi contratti: Reuters ha riportato che SpaceX è tra i principali candidati per la realizzazione dello scudo missilistico “Golden Dome”, promosso dall’amministrazione Trump. Starlink, il servizio di internet satellitare, è un altro ambito potenzialmente avvantaggiato dalla nuova fase.
Alcune agenzie, però, sono ancora alle prese con procedimenti aperti. La Securities and Exchange Commission ha intentato una causa personale contro Musk pochi giorni prima della fine dell’amministrazione Biden, accusandolo di aver omesso di comunicare l’acquisto di oltre il 5% delle azioni di Twitter, mantenendo così artificialmente basso il prezzo. Il termine per la risposta di Musk in tribunale è fissato per giugno. Non è chiaro se vi siano trattative per un accordo.
Nel frattempo, l’amministrazione Trump ha tentato di ridurre drasticamente il personale del Consumer Financial Protection Bureau, ricevendo un blocco temporaneo da una corte d’appello. L’agenzia ha ricevuto oltre 100 segnalazioni su Tesla nell’ultimo anno, perlopiù legate a prestiti e leasing, e circa 30 reclami sono ancora aperti.
Anche l’Equal Employment Opportunity Commission, che nel 2023 ha citato in giudizio Tesla per presunti casi di discriminazione razziale in un impianto in California, è sotto pressione: Trump ha cercato di rimuovere due membri democratici, ma il suo potere in tal senso è contestato in tribunale. Una nuova udienza sul caso è prevista per giugno.
Un rapporto del comitato permanente d’inchiesta del Senato guidato dai Democratici ha stimato che le aziende di Musk potrebbero affrontare fino a 2,37 miliardi di dollari di passività potenziale se tutte le indagini e le cause si concludessero con sanzioni. Il documento avverte che molte di queste procedure potrebbero “sparire silenziosamente” o essere risolte “in modi che privilegiano gli interessi privati di Musk rispetto alla responsabilità pubblica”.
Secondo Cary Coglianese, docente e direttore del Program on Regulation dell’Università della Pennsylvania, l’allentamento delle norme non riguarda solo Musk, ma è parte di una tendenza più ampia sotto la presidenza Trump. Tuttavia, ha aggiunto, “finché Musk mantiene il controllo manageriale e azionario su aziende oggetto di indagini, resta, quanto meno, un'apparenza di illegittimità”.
Il portavoce della Casa Bianca, Harrison Fields, ha dichiarato che tutti i membri dell’amministrazione rispettano i requisiti sui conflitti d’interesse. Anche la portavoce Karoline Leavitt ha ribadito che Musk si è impegnato a ricusarsi in caso di potenziali conflitti, in linea con le indicazioni del presidente Trump.