Le false accuse di Trump sul "genocidio bianco" in Sudafrica
Il presidente statunitense ha riproposto teorie smentite sulla persecuzione dei bianchi in Sudafrica, suscitando consenso tra i gruppi di estrema destra e critiche trasversali nel paese africano, dove l'incontro viene visto come una prova di unità del governo di unità nazionale

Durante un incontro nello Studio Ovale con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato una serie di affermazioni false e fuorvianti sulla condizione della minoranza bianca in Sudafrica, sostenendo l'esistenza di un "genocidio dei contadini bianchi" in corso nel Paese africano e promettendo lo status di rifugiati agli agricoltori bianchi.
Le dichiarazioni di Trump, accompagnate dalla proiezione di video che circolano online - alcuni dei quali appoggiati pubblicamente da Elon Musk - riflettono teorie complottiste promosse da gruppi marginali della destra afrikaner e diffuse nelle reti dell'estrema destra internazionale. Tuttavia, i dati ufficiali della polizia sudafricana e le sentenze dei tribunali del Paese africano raccontano una realtà radicalmente diversa.
I numeri reali degli omicidi
Il Sudafrica registra effettivamente uno dei tassi di omicidi più elevati al mondo, con una media di 72 omicidi al giorno su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Nel 2024 sono stati registrati 26.232 omicidi complessivi. Tuttavia, la stragrande maggioranza delle vittime è di origine africana, non bianca.
Per quanto riguarda specificamente il contesto rurale, i dati mostrano che dei 26.232 omicidi totali, solo 44 erano legati a contesti rurali e di questi appena otto vittime erano agricoltori bianchi. Una proporzione che contraddice nettamente la narrazione del "genocidio" promossa da Trump.
A gennaio, l'Alta Corte della provincia del Western Cape ha emesso una sentenza significativa, stabilendo che le accuse di genocidio bianco sono "chiaramente immaginarie e non reali". Il tribunale è arrivato a vietare una donazione destinata a un gruppo suprematista bianco proprio perché basata su questi presupposti infondati.
La questione della terra
Un altro tema centrale nelle affermazioni di Trump riguarda il presunto esproprio violento delle terre appartenenti agli agricoltori bianchi. Il presidente americano ha sostenuto che il governo sudafricano stia sequestrando proprietà per redistribuirle a cittadini neri, senza compensazioni.
La realtà è più complessa e graduale. I dati indicano che circa il 75% delle terre agricole private è ancora in mano a bianchi, che rappresentano meno dell'8% della popolazione sudafricana. Solo il 4% è di proprietà di neri, che costituiscono l'80% degli abitanti del paese. Questa distribuzione squilibrata rappresenta un'eredità diretta del regime dell'apartheid.
Per affrontare questa disuguaglianza, il governo sudafricano ha adottato un approccio basato principalmente su vendite volontarie. A gennaio, Ramaphosa ha firmato una legge che consente l'esproprio "nell'interesse pubblico", ma solo in casi estremi e dopo aver tentato una trattativa. È significativo notare che questa legge non è ancora stata applicata in alcun caso concreto.
Il montaggio video mostrato alla Casa Bianca includeva anche dichiarazioni decontestualizzate di Malema, come "la gente occuperà la terra. Non abbiamo bisogno di alcun permesso dal presidente", insieme ad altri interventi in cui il leader dell'EFF prometteva espropri.
Sebbene in passato si siano verificate occupazioni illegali da parte di gruppi senza terra, non esistono prove che l'EFF abbia orchestrato invasioni pianificate su larga scala. Si tratta piuttosto di iniziative spontanee di persone in condizioni di estremo bisogno abitativo, un fenomeno complesso che riflette le profonde disuguaglianze socioeconomiche del paese.
La canzone "Kill the Boer" e il suo significato
Trump ha anche frainteso il significato della canzone "Kill the Boer (farmer)", storicamente associata alla lotta contro l'apartheid e ripresa in alcuni comizi da Julius Malema, leader del partito marxista Economic Freedom Fighters (EFF). Il presidente americano ha presentato la canzone come un incitamento esplicito all'omicidio di afrikaner, mostrando un video di Malema che la canta in parlamento.
Tre tribunali sudafricani, tra cui la Corte Suprema d'Appello, hanno però fornito un'interpretazione giuridica chiara della questione. Secondo le sentenze, la canzone va interpretata nel contesto della protesta storica contro l'apartheid. I giudici hanno stabilito che non si tratta di un incitamento letterale alla violenza, ma di una forma espressiva legata alla memoria della resistenza.
La Corte ha dichiarato che "una persona ragionevolmente ben informata" comprenderebbe che le parole non vanno intese alla lettera e che il gesto di sparare simboleggia la distruzione di un sistema oppressivo, non la promozione della violenza contro individui.
Le croci bianche: simbolo, non sepolture
Durante l'incontro, Trump ha mostrato un video raffigurante una lunga fila di croci bianche disposte accanto a un'autostrada, sostenendo che si trattasse di tombe di agricoltori uccisi. In realtà, come confermato da uno degli organizzatori alla South African Broadcasting Corporation (SABC), il video si riferiva a una manifestazione simbolica svoltasi nel 2020, quando due persone erano state uccise in una fattoria. Le croci non segnavano sepolture reali, ma erano installazioni dimostrative create per una protesta.
L'offerta di status di rifugiati agli agricoltori bianchi
Trump ha concluso affermando che molti agricoltori bianchi stiano fuggendo dal Sudafrica e ha promesso loro lo status di rifugiati negli Stati Uniti. Secondo fonti ufficiali, però, solo circa 60 cittadini sudafricani bianchi sono stati effettivamente reinsediati negli Stati Uniti con questo status. L'offerta ha suscitato reazioni entusiaste in alcuni ambienti dell'estrema destra, ma non è supportata da dati che attestino un esodo massiccio di bianchi dal Sudafrica.
Le affermazioni di Trump durante l'incontro con Ramaphosa rappresentano quindi una distorsione significativa della realtà sudafricana, basata su teorie complottiste smentite dai dati ufficiali. La complessità delle sfide che il Sudafrica sta incontrando nell'affrontare l'eredità dell'apartheid e le disuguaglianze socioeconomiche è stata così ridotta ad una narrazione semplicistica e infondata che ignora i fatti documentati.