L'Arabia Saudita assume la guida dell'iniziativa araba per il futuro di Gaza

Riad prepara alternative concrete al piano americano per Gaza, respingendo le proposte di espulsioni di massa della popolazione palestinese. Quattro proposte già sul tavolo, con l'Egitto in prima linea per una soluzione che mantenga i palestinesi sulla loro terra.

L'Arabia Saudita assume la guida dell'iniziativa araba per il futuro di Gaza
Il principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman

L'Arabia Saudita sta assumendo sempre di più un ruolo di primo piano nel coordinamento degli sforzi diplomatici arabi per sviluppare un'alternativa concreta al piano del presidente americano Donald Trump per Gaza che prevede l'espulsione della popolazione palestinese dalla Striscia, secondo quanto riportato da Reuters.

Il piano saudita prenderà forma concreta durante un incontro previsto questo mese a Riad, che vedrà la partecipazione di altri importanti attori regionali tra cui Egitto, Giordania ed Emirati Arabi Uniti.

Le proposte in discussione

Sul tavolo diplomatico sono già presenti quattro diverse proposte, con quella egiziana che sta emergendo come potenziale quadro di riferimento per gli sforzi arabi.

Il piano del Cairo, secondo tre fonti egiziane, prevede la formazione di un comitato nazionale palestinese per governare Gaza senza il coinvolgimento di Hamas, la partecipazione internazionale alla ricostruzione mantenendo i palestinesi nei loro territori, e un percorso concreto che porti verso la soluzione dei due Stati.

Secondo cinque delle fonti consultate, tutte le proposte in discussione includerebbero la creazione di un fondo di ricostruzione guidato dai Paesi del Golfo e una strategia per marginalizzare Hamas.

La proposta araba si contrappone nettamente al piano annunciato da Trump la scorsa settimana, che prevede che gli Stati Uniti "prendano il controllo" di Gaza e ricollochino la sua popolazione nei Paesi vicini, sostenendo che questo garantirebbe una sistemazione più sicura per i palestinesi mentre un team internazionale guidato dagli Stati Uniti si occuperebbe della ricostruzione della Striscia.

Il presidente americano ha successivamente precisato che ai palestinesi non sarà permesso di tornare a Gaza, posizione immediatamente supportata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

La posizione di Riad si scontra ancora più frontalmente con ulteriori recenti dichiarazioni di Netanyahu il quale ha provocatoriamente suggerito attraverso l'emittente israeliana Channel 14 la creazione di uno Stato palestinese all'interno del territorio saudita, allontanando così la prospettiva di una normalizzazione delle relazioni con Riad.

Anche l'Europa guarda con attenzione le proposte arabe

L'iniziativa araba sta ricevendo parecchia attenzione anche dall'Unione Europea. Secondo quanto riportato dal Financial Times, i Ministri degli Esteri di Germania, Francia, Regno Unito e Italia stanno pianificando consultazioni con gli Stati arabi durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, iniziata il 14 febbraio.

Il Ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Aati, durante un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron a margine di una riunione ministeriale su Parigi, ha già delineato un piano completo per la ricostruzione di Gaza che prevede la rimozione delle macerie, mantenendo i civili palestinesi nei loro territori.

In tutta risposta, Macron ha espresso il suo sostegno all'iniziativa egiziana, sottolineando l'importanza della stabilità regionale.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.