L'amministrazione Trump è pronta a eliminare il fluoro dall'acqua potabile negli Stati Uniti

Il Dipartimento della Salute guidato da Robert F. Kennedy Jr. e l’EPA intendono rivedere la raccomandazione storica sul fluoro. Preoccupazione tra esperti per le possibili conseguenze sulla salute dentale dei bambini

L'amministrazione Trump è pronta a eliminare il fluoro dall'acqua potabile negli Stati Uniti

L’amministrazione Trump ha avviato un processo formale per interrompere la fluorizzazione dell’acqua potabile negli Stati Uniti, una pratica raccomandata da decenni dai principali enti di salute pubblica per prevenire la carie dentale. L’annuncio è arrivato dal segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, Robert F. Kennedy Jr., che ha dichiarato l’intenzione di chiedere ai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di sospendere questa pratica.

All'iniziativa ha fatto eco anche l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA), il cui direttore, Lee Zeldin, ha dichiarato che l’agenzia è “pronta ad agire”, aggiungendo che la questione è tra le priorità della sua amministrazione. Durante un evento congiunto nello Utah, Kennedy e Zeldin hanno elogiato l’adozione da parte dello stato di un divieto sulla fluorizzazione, il primo del suo genere a livello nazionale.

Kennedy ha annunciato che verrà istituita una task force incaricata di esaminare la presenza di fluoro nell’acqua potabile. In un’intervista rilasciata all’Associated Press, ha dichiarato che la raccomandazione dei CDC verrà riconsiderata in base ai risultati di questa revisione. Le posizioni critiche di Kennedy sul fluoro non sono nuove: già lo scorso novembre aveva definito il minerale “un rifiuto industriale” e lo aveva collegato a una serie di rischi sanitari, tra cui disturbi neurologici e malattie della tiroide.

Durante l’evento mediatico, Kennedy ha citato un rapporto pubblicato nell’agosto scorso dal National Toxicology Program, che ha rilevato – con un grado di confidenza moderato – un’associazione tra livelli elevati di esposizione al fluoro e una riduzione del QI nei bambini. Tuttavia, il rapporto si riferisce a livelli di fluoro più che doppi rispetto a quelli attualmente raccomandati per l’acqua potabile dai regolatori federali. Il documento stesso precisa che “non vi sono dati sufficienti per determinare se il basso livello di fluoro di 0,7 mg/L attualmente raccomandato per i sistemi idrici comunitari statunitensi abbia un effetto negativo sul QI dei bambini”.

La maggior parte dei sistemi idrici statunitensi, infatti, contiene livelli di fluoro inferiori a quello standard. Il New York Times ha spiegato che concentrazioni più alte di fluoro si verificano quasi sempre in modo naturale, a causa della composizione del terreno, piuttosto che per l’aggiunta deliberata nei sistemi idrici.

Nonostante le rassicurazioni scientifiche e i benefici storicamente riconosciuti alla fluorizzazione per la salute dentale, in particolare nei bambini, l’amministrazione Trump sembra intenzionata a invertire la rotta. Kennedy ha dichiarato che l’obiettivo è consigliare ai gestori dei sistemi idrici pubblici di rimuovere il fluoro dall’acqua, anche se non sono ancora state definite misure concrete o vincolanti da parte dell’EPA. Zeldin ha affermato che l’agenzia “tornerà a esaminare questi studi”, ma non ha chiarito quali azioni verranno intraprese.

La prospettiva di una rimozione del fluoro dai sistemi idrici solleva preoccupazioni nel mondo medico e scientifico. Associazioni di dentisti e funzionari della sanità pubblica hanno espresso allarme per le possibili conseguenze negative, in particolare nei gruppi di popolazione più vulnerabili. L’interruzione della fluorizzazione potrebbe compromettere decenni di progressi nella prevenzione delle malattie dentali tra i bambini.

Secondo la Kaiser Family Foundation, attualmente oltre il 60% della popolazione statunitense riceve acqua potabile contenente fluoro aggiunto. Con il recente divieto approvato nello Utah, altri stati sembrano intenzionati a seguire la stessa strada: disegni di legge simili sono stati infatti presentati nei parlamenti statali di Tennessee, North Dakota e Montana.

L’iniziativa dell’amministrazione Trump si inserisce in un contesto più ampio di revisione delle politiche sanitarie federali, spesso guidata da posizioni scettiche nei confronti delle raccomandazioni scientifiche consolidate.

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