La rassegna stampa di giovedì 5 giugno 2025
Trump ordina un'indagine su Biden e avvia un nuovo divieto di viaggio per 12 paesi, mentre Musk attacca il piano legislativo del presidente

Questa è la rassegna stampa di giovedì 5 giugno 2025
Trump ordina un'indagine su Biden per presunto declino cognitivo
Il presidente Trump ha ordinato un'indagine per verificare se l'ex presidente Biden e i suoi collaboratori abbiano cospirato per nascondere il suo presunto declino cognitivo, concentrandosi sull'uso dell'autopen per firmare documenti ufficiali. Biden ha respinto le accuse definendole "ridicole e false", ribadendo di aver preso personalmente tutte le decisioni durante la sua presidenza.
Fonti: Axios, NYT, Washington Post
Trump firma un nuovo divieto di viaggio per 12 paesi
Il presidente ha firmato un decreto che vieta completamente l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di 12 paesi, tra cui Afghanistan, Haiti, Iran e Sudan, mentre impone restrizioni parziali a cittadini di altri sette paesi. Il provvedimento riprende e amplia i divieti di viaggio del primo mandato di Trump, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Fonti: Axios, The Guardian, WSJ
Elon Musk attacca duramente il piano legislativo di Trump
L'ex consigliere di Trump ha intensificato la sua opposizione al "One Big Beautiful Bill", pubblicando dozzine di post sui social media per criticare il progetto e invitando i cittadini a contattare i legislatori con l'appello "KILL the BILL". I repubblicani della Camera hanno espresso frustrazione privata verso Musk, mentre la Casa Bianca cerca di minimizzare il dissenso.
Fonti: Axios, The Guardian, WSJ
Il piano fiscale di Trump aggiungerebbe 2.400 miliardi al deficit
Una nuova analisi del Congressional Budget Office stima che il "big, beautiful bill" di Trump aggiungerebbe 2.400 miliardi di dollari al deficit nazionale nei prossimi dieci anni. L'amministrazione Trump contesta queste stime, sostenendo che i dazi e la crescita economica ridurranno effettivamente il deficit.
Fonti: NYT, The Hill, Financial Times
Trump blocca i visti per studenti stranieri di Harvard
Il presidente ha sospeso l'ingresso negli Stati Uniti degli studenti internazionali che intendono frequentare l'Università di Harvard, accusando l'istituzione di non essere più un custode affidabile dei programmi per studenti stranieri. Harvard ha definito la mossa "un altro passo illegale di ritorsione" da parte dell'amministrazione.
Fonti: Axios, NYT, The Guardian
Un giudice blocca le espulsioni della famiglia dell'attentatore di Boulder
Un giudice federale ha bloccato temporaneamente le procedure di espulsione contro la moglie e i cinque figli dell'uomo accusato dell'attacco con molotov a Boulder, Colorado. Il giudice ha stabilito che l'espulsione senza un processo adeguato potrebbe causare "danni irreparabili" ai cittadini egiziani.
L'amministrazione Trump minaccia l'accreditamento di Columbia
Il Dipartimento dell'Educazione ha avviato il processo per rimuovere l'accreditamento dell'Università di Columbia, accusandola di aver violato le leggi federali antidiscriminazione durante le proteste pro-Palestina. La perdita dell'accreditamento taglierebbe l'accesso ai fondi federali e ai prestiti studenteschi.
Fonti: Axios, WSJ, The Guardian
Gli Stati Uniti pongono il veto a una risoluzione ONU per il cessate il fuoco a Gaza
Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che chiedeva un "cessate il fuoco immediato e permanente" a Gaza, sostenendo che il testo non condizionava la tregua al rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. È il primo veto americano su Gaza durante la seconda amministrazione Trump.
Un giudice ordina processo equo per i migranti deportati in El Salvador
Un giudice federale ha stabilito che oltre 100 venezuelani deportati in una prigione salvadoregna devono avere l'opportunità di contestare le accuse di appartenenza a gang che hanno giustificato la loro rimozione. Il giudice ha dato all'amministrazione una settimana per proporre come intende garantire questo diritto.
Fonti: The Hill, WSJ, Bloomberg
I democratici moderati attaccano la sinistra del partito
Durante un evento a Washington definito "CPAC del centro", i democratici centristi hanno sostenuto che gli elettori sono stanchi delle idee di sinistra e che i moderati rappresentano la chiave per riconquistare il controllo del Congresso nel 2026. L'evento ha evidenziato le divisioni interne al partito democratico dopo la sconfitta elettorale del 2024.
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