La rassegna stampa di giovedì 27 marzo 2025

Le nuove tariffe del 25% sulle auto importate creano tensioni con gli alleati mentre il caso della chat Signal mette in difficoltà l'amministrazione Trump e nuove espulsioni di studenti stranieri sollevano preoccupazioni

La rassegna stampa di giovedì 27 marzo 2025

Questa è la rassegna stampa di giovedì 27 marzo 2025

Trump impone dazi del 25% sulle auto importate

Il presidente ha annunciato l'introduzione di tariffe del 25% su tutte le auto e componenti non prodotte negli USA, in vigore dal 2 aprile. La misura ha scatenato forti proteste da parte del Canada, con il primo ministro Mark Carney che l'ha definita "un attacco diretto" ai lavoratori canadesi. Gli analisti prevedono un aumento dei prezzi per i consumatori.

Fonti: Financial Times, Wall Street Journal, The Guardian

Nuovi dettagli emergono dallo scandalo della chat Signal

L'Atlantic ha pubblicato ulteriori messaggi dalla chat di gruppo tra alti funzionari dell'amministrazione Trump che discutevano dettagli operativi di attacchi militari contro lo Yemen. La Casa Bianca continua a negare che le informazioni fossero classificate, ma diversi senatori repubblicani hanno chiesto un'indagine sull'accaduto.

Fonti: Financial Times, New York Times

Studente di dottorato arrestata da funzionari dell'immigrazione

Rumeysa Ozturk, una dottoranda turca della Tufts University, è stata arrestata da agenti federali dell'immigrazione senza spiegazioni. L'università ha riferito che il suo visto è stato revocato. Il caso si aggiunge a una serie di arresti di studenti stranieri che stanno sollevando preoccupazioni nella comunità accademica.

Fonti: The Guardian, Wall Street Journal

La corte d'appello mantiene il blocco sulle espulsioni dei venezuelani

Un tribunale federale ha respinto la richiesta dell'amministrazione Trump di revocare l'ordine che blocca le espulsioni di immigrati venezuelani sotto l'Alien Enemies Act. La decisione mantiene in vigore il precedente ordine del giudice James Boasberg che aveva fermato le deportazioni.

Fonti: New York Times, Washington Post

Trump apre alla riduzione dei dazi sulla Cina per l'accordo su TikTok

Il presidente ha suggerito la possibilità di ridurre le tariffe sui prodotti cinesi in cambio dell'approvazione di Pechino per la vendita delle operazioni statunitensi di TikTok. La scadenza per la cessione dell'app è fissata al 5 aprile.

Fonti: Bloomberg, Axios

L'amministrazione sociale fa marcia indietro sui tagli ai servizi telefonici

La Social Security Administration ha annunciato di voler modificare la sua politica rinunciando al requisito della verifica dell'identità di persona per i beneficiari di Disability Insurance, Medicare e SSI. La decisione arriva dopo le critiche di Congresso e associazioni.

Fonti: The Hill, Washington Post

Il segretario alla sicurezza nazionale visita un carcere in El Salvador

Kristi Noem ha visitato il mega-carcere CECOT in El Salvador, dove sono detenuti i venezuelani espulsi dagli Stati Uniti. Durante la visita, ha lanciato un monito agli immigrati irregolari sulle possibili conseguenze dell'ingresso illegale nel paese.

Fonti: Axios, BBC News

La Casa Bianca fatica a contenere le ricadute dello scandalo Signal

L'amministrazione Trump sta lottando per gestire la controversia della chat di gruppo Signal tra funzionari della sicurezza nazionale, con una strategia difensiva che sta sollevando dubbi anche tra i repubblicani. Alcuni senatori del GOP hanno rotto i ranghi chiedendo indagini.

Fonti: The Hill, The Guardian

Il Canada lancia una campagna pubblicitaria contro i dazi di Trump

Ottawa ha affittato cartelloni pubblicitari in 12 stati a tendenza repubblicana per spingere messaggi contro le tariffe e ricordare agli americani che "nessuno vincerà" con l'approccio della Casa Bianca al commercio.

Fonti: The Hill

L'ACLU contesta i licenziamenti dei dipendenti federali DEI

L'American Civil Liberties Union ha presentato un ricorso collettivo contro i licenziamenti dei dipendenti federali che lavoravano su diversità, equità, inclusione e accessibilità, colpiti da due ordini esecutivi di Trump risalenti al giorno delle elezioni.

Fonti: The Hill

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