La presidenza Trump non convince gli americani
Cresce lo scetticismo sull'espansione dei poteri presidenziali e sulla gestione dell'economia e dell'immigrazione da parte di Trump, con un forte calo di consenso tra gli indipendenti

Secondo un sondaggio condotto dal New York Times e dal Siena College tra il 21 e il 24 aprile 2025, una maggioranza significativa degli americani ritiene che il presidente Trump stia eccedendo nell'uso dei poteri esecutivi. Il 54% degli intervistati ha dichiarato che Trump sta "superando i poteri a lui disponibili", una percezione condivisa dal 62% degli elettori indipendenti e dal 16% dei repubblicani.
Il sondaggio mostra che i primi mesi della nuova amministrazione Trump sono percepiti come "caotici" dal 66% degli elettori e "spaventosi" dal 59%, dato che include anche persone che approvano l'operato del presidente. La valutazione complessiva della sua gestione si attesta su un'approvazione del 42% e una disapprovazione del 54%, un dato storicamente basso a questo punto del mandato.

Nonostante il sostegno alla politica di espulsione degli immigrati irregolari, con il 54% degli intervistati favorevoli, solo il 47% approva la gestione dell'immigrazione da parte di Trump, contro il 51% che la disapprova. La gestione dell'economia, tradizionalmente un punto di forza per il presidente, registra un'approvazione del 43% e una disapprovazione del 55%, segnando un significativo peggioramento rispetto al passato.
La politica commerciale di Trump, centrata sull'imposizione di dazi senza passare del Congresso, incontra la disapprovazione del 55% degli elettori, compreso il 63% degli indipendenti. Sul fronte delle relazioni estere, il 68% degli elettori ritiene che il Paese tragga benefici dalle alleanze e dal commercio internazionale, mentre solo il 24% pensa che ne sia danneggiato.
Il sondaggio evidenzia una generale opposizione ai tentativi di Trump di espandere l'autorità presidenziale. Il 61% degli elettori — inclusi il 33% dei repubblicani — ritiene che un presidente non dovrebbe poter imporre dazi senza l'approvazione del Congresso. Similmente, il 76% — compreso il 61% dei repubblicani — si oppone alla possibilità che un presidente ignori le decisioni della Corte Suprema.

La figura di Elon Musk, consigliere senior della Casa Bianca e responsabile del Department of Government Efficiency, è vista negativamente dal 65% degli intervistati. Le drastiche riduzioni degli organici federali, spesso associate direttamente al suo nome, risultano meno popolari rispetto alle stesse politiche presentate senza riferimento a Musk.
Sul fronte economico, il 50% degli elettori ritiene che Trump abbia peggiorato la situazione economica del Paese, contro il 21% che lo valuta positivamente. Solo l'1% degli intervistati ha definito l'economia "eccellente", mentre il 76% la considera "discreta" o "cattiva".
Quanto alla percezione personale, solo il 44% degli elettori — e appena il 31% degli indipendenti — ritiene che Trump comprenda i problemi della gente comune. Inoltre, più del doppio degli elettori afferma di essere stato danneggiato dalle sue politiche rispetto a coloro che si dichiarano beneficiati.
La tendenza è confermata anche nelle preferenze elettorali: il 47% degli intervistati si dice incline a votare per un candidato democratico alla Camera, contro il 44% che preferirebbe un repubblicano.
Infine, il sondaggio evidenzia una chiara opposizione alla possibilità che un presidente elimini programmi varati dal Congresso (54% contrari), rimpatri immigrati legali che hanno protestato contro Israele (63% contrari), o mandi cittadini statunitensi in prigione all'estero, come in El Salvador (73% contrari).

Questi risultati suggeriscono che la "luna di miele" del secondo mandato di Trump è già conclusa, in un contesto di crescente insoddisfazione, in particolare tra gli elettori indipendenti.