La NATO non intende, per ora, discutere le garanzie anti-espansione ad est richieste da Putin

Fonti diplomatiche rivelano a Radio Svoboda che l'Alleanza Atlantica non ha inserito la richiesta russa nell'agenda delle riunioni ufficiali.

La NATO non intende, per ora, discutere le garanzie anti-espansione ad est richieste da Putin

La richiesta avanzata dal presidente russo Vladimir Putin di ottenere garanzie documentali sul blocco dell'espansione della NATO verso est non trova, al momento, spazio nei tavoli di discussione dell'Alleanza Atlantica. Questa posizione emerge dalle dichiarazioni rilasciate a Radio Svoboda da diversi funzionari e diplomatici dell'organizzazione che hanno preferito mantenere l'anonimato.

Le fonti interne all'Alleanza Atlantica confermano, infatti, che la questione delle garanzie scritte contro l'allargamento non è stata inserita nell'ordine del giorno di nessuna delle recenti riunioni ufficiali dei rappresentanti del blocco, né di quelle precedenti. Un diplomatico di un Paese occidentale ha definito la discussione su questo tema come "probabilmente solo accademica", sottolineando la complessità procedurale che caratterizza il processo decisionale della NATO.

Il principio del consenso e la sovranità nazionale

L’Alleanza Atlantica opera secondo il principio del consenso unanime per tutte le decisioni di rilievo. Questo meccanismo rende particolarmente complesso qualsiasi cambiamento strutturale o l'assunzione di impegni vincolanti che limiterebbero le prerogative future dell'Alleanza.

Un secondo funzionario NATO ha evidenziato come una garanzia scritta sul non allargamento non sia qualcosa che Mosca "possa ottenere così facilmente". La ragione fondamentale risiede nel fatto che l'adesione a qualsiasi Alleanza internazionale rappresenta un diritto sovrano degli Stati, principio sancito dai trattati internazionali e dalle norme del diritto internazionale.

Le rivelazioni di Reuters e la posizione del Cremlino

Secondo quanto riportato mercoledì dall'agenzia Reuters, che ha citato fonti russe vicine ai negoziati sull'Ucraina, Putin starebbe invece insistendo per ottenere un impegno scritto da parte dei Paesi occidentali. L'obiettivo dichiarato sarebbe quello di escludere preventivamente e definitivamente la possibilità di adesione alla NATO per tre Paesi ex sovietici: Ucraina, Georgia e Moldova.

Questa richiesta si inserisce nel contesto più ampio delle preoccupazioni di sicurezza espresse da Mosca riguardo all'espansione dell'Alleanza Atlantica nelle regioni che la Russia considera parte della propria sfera di influenza storica. Il Cremlino ha, infatti, ripetutamente indicato l'allargamento della NATO verso est come una delle principali minacce alla sicurezza nazionale russa.

Intanto Keith Kellogg, rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina, ha dichiarato che Washington considera "fondate" le preoccupazioni espresse dalla Russia riguardo al potenziale ingresso di nuovi Stati membri nella NATO. Kellogg ha inoltre affermato che l'Amministrazione americana è pronta ad affrontare questa questione nel dialogo con Mosca.

L'Amministrazione del presidente Trump sembra così disposta a considerare le istanze russe come parte di un più ampio processo negoziale, pur senza impegnarsi formalmente su garanzie scritte di non allargamento. Ma non è detto che questo basti a Mosca.

Il percorso euroatlantico dell'Ucraina

Nel 2019, l'Ucraina ha compiuto un passo decisivo nel definire il proprio orientamento geopolitico, inserendo nella Costituzione nazionale l'obiettivo del pieno ingresso nell'Unione Europea e nella NATO. Questa modifica costituzionale ha rappresentato la formalizzazione giuridica di un percorso di integrazione euroatlantica che Kyiv persegue da anni.

La scelta ucraina riflette la volontà di ancorarsi definitivamente alle istituzioni occidentali, una decisione che ha inevitabilmente acuito le tensioni con Mosca in questi anni. La Russia ha infatti sempre considerato l'avvicinamento dell'Ucraina alla NATO come una linea rossa per la propria sicurezza nazionale.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.