La NATO avverte: la Russia potrebbe collocare armi nucleari nello spazio

Il segretario generale Mark Rütté lancia l’allarme: minaccia ai satelliti e alla sicurezza globale. Cresce l’attenzione internazionale sul rischio di una militarizzazione dello spazio orbitale

La NATO avverte: la Russia potrebbe collocare armi nucleari nello spazio

La possibilità che la Russia stia valutando il dispiegamento di armi nucleari nello spazio suscita crescente preoccupazione tra i membri della NATO. A sollevare l’allarme è stato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rütté, durante un’intervista concessa al quotidiano tedesco Welt am Sonntag. Secondo quanto riportato, Mosca starebbe esaminando scenari operativi che includono l’utilizzo di armamenti nucleari in orbita terrestre bassa, dove attualmente si trovano circa 7.000 satelliti.

«Siamo a conoscenza di rapporti secondo cui la Russia sta esaminando la possibilità di collocare armi nucleari nello spazio. Questo desta grande preoccupazione», ha dichiarato Rütté. Il segretario ha evidenziato il ruolo cruciale dello spazio per la sicurezza e la vita civile: dai sistemi di comunicazione ai servizi di navigazione, fino al supporto militare, compreso quello fornito all’Ucraina nel conflitto con la Russia.

Rütté ha affermato che un tale dispiegamento rappresenterebbe per Mosca un mezzo per «aumentare le proprie capacità» strategiche, aggravando ulteriormente il rischio di destabilizzazione. «Lo spazio è fondamentale per la nostra deterrenza e difesa, tanto quanto la terra, il mare, l’aria e il cyberspazio», ha aggiunto. Il segretario ha inoltre sottolineato come l’ambiente spaziale stia diventando sempre più affollato e imprevedibile, segno di una competizione crescente tra potenze.

A fronte di queste sfide, la NATO sta sviluppando contromisure, puntando su satelliti più piccoli, manovrabili e dotati di sistemi di protezione avanzati. Parallelamente, i paesi dell’Alleanza stanno realizzando centri di comando spaziale a livello nazionale e rafforzando la cooperazione per la condivisione di informazioni d’intelligence relative allo spazio.

Il quadro internazionale resta però complesso. Sebbene esista un accordo siglato nel 1967 – il Trattato sullo spazio extra-atmosferico – che vieta il posizionamento di armi nucleari nello spazio, il documento, firmato da 114 Paesi tra cui la Russia, non prevede un divieto totale alle attività militari nello spazio. Secondo quanto riportato da Politico, diversi osservatori ritengono che il trattato non sia più adeguato a fronteggiare i rischi posti dalle moderne tecnologie spaziali.

In questo contesto, anche la Cina è sotto osservazione. Già in passato il generale Michael Getlein, vicecomandante delle operazioni spaziali statunitensi, aveva denunciato attività sperimentali cinesi che includerebbero forme di "combattimenti aerei" tra satelliti. Queste manovre, condotte nell’orbita terrestre, farebbero parte della strategia di Pechino per espandere il proprio arsenale spaziale.

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