La maggioranza degli americani disapprova l'operato della polizia anti-immigrazione

La maggioranza degli americani disapprova l'operato dell'agenzia federale per l'immigrazione e le dogane. Secondo un sondaggio YouGov condotto a ottobre su oltre mille cittadini statunitensi, il 53% disapprova come ICE (Immigration and Customs Enforcement) gestisce il proprio lavoro, mentre solo il 39% approva.

Il presidente Trump ha aumentato significativamente i finanziamenti e le assunzioni per ICE dall'inizio del suo mandato. Sul proprio sito, l'agenzia ha sottolineato di aver raggiunto "livelli record di applicazione delle norme sull'immigrazione" negli Stati Uniti. Questo incremento di attività ha però coinciso con numerose azioni di ICE giudicate illegali dai tribunali. Il caso più noto riguarda Kilmar Abrego Garcia, espulso in El Salvador a causa di un "errore amministrativo", nonostante fosse fuggito dal paese centroamericano per sfuggire alla violenza delle gang. Un sondaggio YouGov di aprile aveva mostrato che la maggioranza degli americani riteneva che Abrego Garcia dovesse essere riportato negli Stati Uniti.

Le tattiche di ICE hanno incontrato resistenza e scatenato proteste in tutto il paese. Metà degli americani, il 52%, considera le tattiche dell'agenzia troppo aggressive. Solo il 26% le ritiene appropriate e appena l'11% pensa che non siano abbastanza incisive. La percezione varia drasticamente in base all'appartenenza politica: l'86% dei democratici e il 60% degli indipendenti giudica ICE troppo aggressiva, mentre solo il 12% dei repubblicani condivide questa opinione. Tra i repubblicani, il 52% ritiene le tattiche appropriate e il 24% vorrebbe un approccio più duro.

Quasi metà degli americani, il 46%, teme che qualcuno che conosce possa essere maltrattato da ICE. Questa preoccupazione è particolarmente diffusa tra democratici (75%) e indipendenti (50%), mentre riguarda solo il 16% dei repubblicani. Le differenze etniche sono marcate: il 72% degli ispanici e il 65% degli afroamericani esprime preoccupazione, contro il 38% dei bianchi.

Le maggioranze degli americani ritengono che ICE arresti ingiustamente sia cittadini statunitensi sia immigrati autorizzati a vivere nel paese. Il 55% pensa che ICE arresti a volte o spesso cittadini americani che non hanno commesso violazioni relative all'immigrazione o alle dogane, mentre il 61% dice lo stesso per gli immigrati regolari. Solo il 31% crede che ICE arresti raramente o mai cittadini ingiustamente, e il 29% lo stesso per gli immigrati autorizzati.

Le percentuali sui rimpatri ingiustificati sono simili. Il 51% degli americani afferma che ICE espelle a volte o spesso cittadini statunitensi innocenti, e il 56% dice lo stesso per gli immigrati regolari. Tra i democratici, circa l'80% ritiene che questi rimpatri ingiustificati avvengano spesso o a volte, mentre tra i repubblicani solo circa un quarto condivide questa opinione. La maggioranza dei repubblicani, circa due terzi, pensa invece che questi episodi siano rari o inesistenti.

Sul tema dell'uso eccessivo della forza fisica, le maggioranze sono ancora più ampie. Il 59% degli americani sostiene che ICE usi forza fisica non necessaria nelle interazioni con cittadini statunitensi, il 60% lo dice per gli immigrati autorizzati e il 64% per quelli non autorizzati. Circa il 90% dei democratici, due terzi degli indipendenti e tra un quarto e un terzo dei repubblicani condividono questa opinione per tutte e tre le categorie. I dati mostrano differenze minime nella percezione dell'uso della forza tra cittadini, immigrati regolari e irregolari: tra il 40% e il 42% degli americani dice che ICE usa spesso forza eccessiva contro tutti e tre i gruppi.

Gli americani approvano più di quanto disapprovino le proteste contro ICE. Il 48% approva le manifestazioni contro le azioni dell'agenzia, mentre il 39% le disapprova. Maggioranze di democratici (76%) e indipendenti (55%) sostengono le proteste, mentre il 76% dei repubblicani le disapprova.

Il sondaggio include un esperimento metodologico interessante. I ricercatori hanno randomizzato l'ordine delle domande per alcuni partecipanti, chiedendo prima sul trattamento dei cittadini statunitensi e poi la valutazione generale di ICE, mentre ad altri hanno chiesto prima sul trattamento degli immigrati autorizzati. I risultati mostrano che quando agli americani vengono poste domande sul trattamento dei cittadini prima di valutare ICE, la disapprovazione aumenta di 7 punti percentuali rispetto a quando le domande riguardano prima gli immigrati (56% contro 49%).