La Groenlandia dice no alle proposte di Trump
Il partito di centro destra Demokraatit ha vinto le elezioni con il 30% dei voti, dopo essersi opposto all'integrazione con gli Stati Uniti anche se favorevoli all'indipendenza dalla Danimarca.

I groenlandesi hanno votato in modo decisivo contro le recenti proposte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di prendere il controllo della Groenlandia, esprimendo un ampio malcontento verso le sue dichiarazioni.
Alle urne, gli elettori groenlandesi hanno, infatti, premiato il partito di centro-destra Demokraatit (Democratici), che ha ottenuto quasi il 30% dei voti. Questa formazione politica si oppone fermamente all'integrazione con gli Stati Uniti anche se sostiene l'eventuale indipendenza dalla Danimarca dopo il rafforzamento dell'economia groenlandese.
La rilevanza del risultato delle elezioni in Groenlandia
Le elezioni, considerate le più rilevanti della storia recente della Groenlandia, hanno evidenziato la tensione tra le aspirazioni indipendentiste e il risentimento verso la posizione aggressiva di Trump.
Jens-Frederik Nielsen, leader di Demokraatit, ha sottolineato che "la Groenlandia non è in vendita", sostenendo che l'autosufficienza economica sia un prerequisito necessario per l'indipendenza.
Al secondo posto si è classificato il partito Naleraq, fermamente pro-indipendenza, che ha quasi raddoppiato la propria percentuale di voti.
Questo risultato evidenzia un forte sostegno tra i groenlandesi per una spinta verso l'indipendenza entro tre anni.
Le recenti dichiarazioni di Trump, inclusa l'affermazione che gli Stati Uniti avrebbero acquisito la Groenlandia "in un modo o nell'altro", hanno però profondamente offeso i groenlandesi.
Secondo Ulrik Pram Gad dell'Istituto Danese per gli Studi Internazionali, i groenlandesi ora cercano di incanalare l'interesse americano verso la cooperazione economica piuttosto che verso rivendicazioni territoriali.
La spinta verso l'indipendenza della Groenlandia
Gli elettori sembrano essere stati generalmente più inclini alla stabilità interna, dando priorità all'istruzione, all'assistenza sanitaria e all'occupazione rispetto all'immediata indipendenza politica.
I risultati hanno evidenziato che, sebbene la maggioranza dei groenlandesi favorisca l'indipendenza – circa l'84% secondo recenti sondaggi – rimangono cauti riguardo alle implicazioni economiche.
Quasi la metà degli intervistati ha sottolineato che sosterrebbe la secessione solo se il loro tenore di vita rimanesse stabile. Inoltre, oltre la metà ritiene che la Danimarca dovrebbe continuare a sostenere finanziariamente la Groenlandia anche dopo l'indipendenza.
Attualmente, la Danimarca supervisiona la politica estera e di sicurezza della Groenlandia, sebbene quest'ultima gestisca la maggior parte delle questioni interne, comprese le risorse minerarie.
Qualsiasi indipendenza formale richiederebbe un voto a maggioranza in un referendum groenlandese e la successiva approvazione del Parlamento danese.