La Federal Reserve mantiene stabili i tassi di interesse in attesa di chiarezza sulle politiche di Trump

Il presidente della Banca Centrale Jerome Powell afferma che la Federal Reserve vuole capirci meglio mentre valuta l'impatto delle nuove misure economiche.

La Federal Reserve mantiene stabili i tassi di interesse in attesa di chiarezza sulle politiche di Trump
Foto di Alexander Grey / Unsplash

La Federal Reserve è orientata a lasciare invariati i tassi di interesse, mentre cerca di avere maggior chiarezza riguardo ai significativi cambiamenti nella politica economica dell'Amministrazione Trump.

Lo ha dichiarato venerdì il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sottolineando la volontà dell'istituto centrale di mantenere un approccio paziente in un contesto caratterizzato da rapidi mutamenti nelle politiche commerciali, mercati volatili e un calo della fiducia dei consumatori.

Questa posizione implica che l'obiettivo dei tassi di interesse della Fed rimarrà invariato al livello attuale del 4,25%-4,5% fino a quando non emergeranno chiare variazioni nel quadro economico complessivo.

Powell ha evidenziato che l'Amministrazione Trump sta implementando cambiamenti significativi in diversi ambiti: commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione.

"È l'effetto netto di questi cambiamenti politici che conta per la Fed", ha affermato Powell durante il forum sulla politica monetaria del Clark Center for Global Markets, secondo il testo preparato del suo discorso.

"Sebbene ci siano stati sviluppi recenti in alcune di queste aree, specialmente nella politica commerciale, l'incertezza sui cambiamenti e i loro probabili effetti rimane elevata".

Il presidente della Fed ha aggiunto:

"Non abbiamo bisogno di avere fretta e siamo ben posizionati per attendere maggiore chiarezza".

Powell ha riconosciuto i recenti segnali di maggiore ansia economica emersi dai sondaggi, ma ha suggerito che tali misure non dovrebbero innescare automaticamente aggiustamenti nella politica monetaria.

"Recenti sondaggi di famiglie e imprese indicano una maggiore incertezza sulle prospettive economiche", ha osservato, aggiungendo però che "resta da vedere come questi sviluppi potrebbero influenzare la spesa e gli investimenti futuri. Le letture del sentiment non sono state un buon predittore della crescita dei consumi negli ultimi anni".

Le contrastanti direzioni delle politiche di Trump creano un mix potenzialmente volatile. Le politiche immigratorie restrittive e i dazi tendono infatti a ridurre il potenziale di offerta dell'economia, alimentando l'inflazione.

La deregolamentazione, al contrario, potrebbe aumentare tale potenziale. I tagli alla spesa federale potrebbero, almeno nel breve termine, rallentare l'attività economica, aumentare la disoccupazione e frenare la domanda dei consumatori.

Alcuni di questi sviluppi indicherebbero la necessità di tassi di interesse più alti, altri di tassi più bassi. In assenza di prove chiare su quali fattori si dimostreranno più influenti, la Fed preferisce quindi mantenere la propria posizione attuale.

In questo contesto, il Federal Open Market Committee, l'organo decisionale della politica monetaria, terrà la sua prossima riunione il 19 marzo e si prevede che lascerà i tassi invariati, in linea con questa strategia di attesa.

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