La delusione dei venezuelani della Florida che rischiano l'espulsione dopo le ultime decisioni di Trump

Il presidente ha cancellato lo status di protezione temporanea per circa 600.000 venezuelani, molti dei quali suoi sostenitori. La comunità venezuelana di Doral, sobborgo di Miami, esprime sgomento e preoccupazione.

La delusione dei venezuelani della Florida che rischiano l'espulsione dopo le ultime decisioni di Trump
Immagine generata con l'intelligenza artificiale. Fonte: Grok

La decisione del presidente Donald Trump di revocare lo status di protezione temporanea (TPS) per centinaia di migliaia di venezuelani ha scosso profondamente la comunità di Doral, sobborgo di Miami soprannominata "Doralzuela" per l'alta concentrazione di immigrati dal paese sudamericano.

Una mossa che ha colto di sorpresa molti suoi sostenitori nella comunità venezuelana, che ora si trovano ad affrontare il rischio concreto di espulsione verso un Paese che considerano ancora pericoloso, come racconta un reportage dalla Florida del Washington Post.

Una comunità divisa tra supporto a Trump e sensazione di tradimento

Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha cancellato il TPS concesso a circa 600.000 venezuelani, di cui 350.000 immediatamente interessati dal provvedimento.

La decisione ha generato critiche particolarmente intense a Doral, dove circa il 40% dei residenti ha origini venezuelane e dove Trump ha ottenuto il 62% dei voti nelle elezioni del 2024, superando Kamala Harris di ben 25 punti percentuali.

"La comunità venezuelana ha dato il suo supporto al presidente Trump", afferma John De La Vega, avvocato specializzato in immigrazione e veterano dell'esercito americano di origine venezuelana.

"Questo è completamente diverso da quello che mi aspettavo sarebbe successo."

L'impatto economico e sociale

Doral rappresenta un esempio emblematico dell'integrazione venezuelana negli Stati Uniti. La città ha visto fiorire attività commerciali, studi professionali e ristoranti gestiti da venezuelani che hanno ricostruito qui le loro vite dopo aver lasciato Caracas.

Molti hanno acquistato case e contribuito a trasformare questa zona in una delle comunità in più rapida crescita dell'area di Miami.

Andrea Gabriela Rangel Walther, 29 anni, sottolinea il contributo della comunità venezuelana:

"Visita qualsiasi attività - che sia un ufficio, un hotel o un negozio - e troverai venezuelani che ci lavorano. Nuovi centri commerciali e complessi residenziali vengono costruiti per soddisfare la domanda dei nuovi residenti, molti dei quali venezuelani."

La questione diplomatica

Il cambio di rotta dell'Amministrazione Trump include anche un'apertura diplomatica verso il regime di Nicolás Maduro. A fine gennaio, l'inviato speciale Richard Grenell ha incontrato Maduro a Caracas, raggiungendo un accordo per l'accettazione dei rimpatri e il rilascio di ostaggi.

Un gesto che ha sollevato perplessità nella comunità venezuelana, soprattutto considerando che l'Amministrazione Trump non ha affrontato la questione delle elezioni del 2023, ampiamente considerate fraudolente, né le recenti ondate di arresti politici nel paese.

Le prospettive future della comunità venezuelana

Gli avvocati specializzati in questione di immigrazione riferiscono ora di essere sommersi da richieste di assistenza.

Molti venezuelani stanno considerando di presentare domanda di asilo politico, un processo costoso e lungo che potrebbe rappresentare l'ultima speranza per rimanere negli Stati Uniti.

Ma non sempre questa domanda ha successo. Ad esempio Ronald Bellorin, ex professore universitario fuggito dal Venezuela durante la prima Amministrazione Trump, ha richiesto asilo politico, ma la sua domanda è stata respinta nel 2023, nonostante la sua testimonianza sia stata ritenuta "credibile".

Il motivo del diniego: gli eventi descritti e il timore per la propria incolumità non sono stati considerati "abbastanza gravi da raggiungere il livello di persecuzione politica necessaria per ottenere l'asilo".

La decisione di Trump potrebbe comunque finire per avere ripercussioni politiche significative.

Come sottolinea De La Vega, molti beneficiari del TPS hanno parenti con cittadinanza americana che possono votare alle prossime elezioni, e questa mossa potrebbe sicuramente influenzare le loro future scelte elettorali.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.