La Danimarca cerca sostegno europeo sulla Groenlandia contro l'imperialismo di Trump
La prima ministra danese Mette Frederiksen ha intrapreso un tour diplomatico nelle principali capitali europee per consolidare il sostegno degli alleati di fronte alle crescenti pressioni degli Stati Uniti sulla Groenlandia.
La visita, che ha toccato Berlino, Parigi e Bruxelles, arriva in un momento di tensione diplomatica tra Copenaghen e Washington.
Le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che ha ribadito la volontà di "prendere il controllo" del territorio artico, hanno spinto il governo danese a cercare supporto presso i partner europei. Durante un colloquio telefonico di 45 minuti con Frederiksen, Trump avrebbe reiterato le sue intenzioni di prendere il controllo della Groenlandia, territorio autonomo appartenente al Regno di Danimarca.
In risposta a queste pressioni, Copenaghen ha annunciato un piano di investimenti di 14,6 miliardi di corone (2 miliardi di euro) per potenziare la propria presenza militare nell'Artico e nell'Atlantico del Nord. Il programma prevede l'acquisto di tre nuove navi di sorveglianza, due droni a lungo raggio con capacità avanzate di acquisizione immagini e il rafforzamento delle capacità satellitari.
Gli alleati europei hanno dato un chiaro sostegno alla posizione danese. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato che "i confini non possono essere spostati con la forza", mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha garantito il pieno appoggio di Parigi. Anche i leader dei paesi nordici, riuniti in un incontro informale domenica 26 gennaio, hanno espresso la loro solidarietà.
A Bruxelles, sia l'Unione Europea che la NATO mantengono una linea di comunicazione coordinata con Copenaghen. Kaja Kallas, leader della diplomazia europea, ha ribadito che "non si negozia sulla Groenlandia" e ha assicurato il pieno sostegno allo stato membro e alla sua regione autonoma.
La crisi diplomatica ha portato all'inserimento della questione nell'agenda dell'incontro informale dei leader dell'Unione Europea previsto per il 3 febbraio a Bruxelles, dove si discuterà delle relazioni con la nuova amministrazione americana.