La Corte Suprema USA conferma il divieto del Tennessee sulle cure mediche per minori transgender

La sentenza con 6 voti contro 3 rafforza le politiche "anti woke" dell’Amministrazione Trump, mentre la Casa Bianca intensifica le restrizioni anche a livello federale.

La Corte Suprema USA conferma il divieto del Tennessee sulle cure mediche per minori transgender
Foto di Fine Photographics / Unsplash

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato oggi, con un voto di 6 a 3, la legge del Tennessee che vieta ai minori transgender di ricevere cure mediche per l'affermazione di genere, tra cui i trattamenti ormonali. Questa decisione rappresenta una significativa battuta d'arresto per i diritti delle persone transgender nel Paese e rafforza la posizione dell’Amministrazione del presidente Donald Trump e dei governi repubblicani statali che sostengono simili restrizioni.

Il provvedimento adottato dal Tennessee impedisce l’uso dei farmaci necessari per la transizione di genere nei minori, ma consente l’uso degli stessi trattamenti per altre finalità mediche. In precedenza, un tribunale federale di primo grado aveva respinto la legge applicando il cosiddetto "controllo rigoroso", ovvero il più alto standard di verifica legale che si utilizza in casi di presunta discriminazione sessuale. Tuttavia, la Corte d’Appello federale di Cincinnati aveva ribaltato tale decisione, stabilendo che lo Stato aveva agito razionalmente e all’interno della propria autorità legislativa.

La Corte Suprema, nel suo giudizio definitivo, ha confermato l'interpretazione della Corte d’Appello, evitando l'applicazione dello standard più severo del controllo rigoroso, utilizzato invece nel 2020 quando riconobbe che la discriminazione sessuale comprendeva anche la discriminazione contro persone transgender sul posto di lavoro. Tale precedente, però, non è stato influenzato dalla decisione attuale.

Quando il caso è stato discusso lo scorso dicembre, l’allora Amministrazione democratica del presidente Joe Biden e numerose famiglie con minori transgender avevano chiesto ai giudici supremi di annullare la legge del Tennessee, ritenendola contraria alla clausola di uguaglianza del 14° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. La loro argomentazione sosteneva che il provvedimento discriminasse illegalmente i minori transgender, violando il diritto alla pari protezione legale.

La Corte Suprema, tuttavia, ha deciso oggi di non accogliere queste istanze, ribadendo la validità delle motivazioni addotte dal Tennessee e segnando un importante precedente giudiziario negli Stati Uniti per la regolamentazione della vita e dei diritti delle persone transgender. Altri 26 Stati americani hanno approvato leggi simili a quella del Tennessee. Il presidente Trump, dal canto suo, ha più volte promosso misure restrittive contro la comunità transgender.

Questa sentenza avviene in un contesto internazionale che registra decisioni analoghe. Un mese fa, infatti, la corte suprema del Regno Unito ha stabilito all'unanimità che, in base all’Equality Act britannico, le donne trans possono essere legittimamente escluse da determinati spazi riservati esclusivamente alle donne, come spogliatoi e servizi medici o di consulenza specificamente dedicati.

Secondo il Williams Institute della UCLA School of Law, un centro di ricerca che analizza dati sull'identità di genere e sull'orientamento sessuale, negli Stati Uniti vivono circa 300.000 adolescenti transgender di età compresa tra i 13 e i 17 anni, e circa 1,3 milioni di adulti transgender.

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