La Corte Suprema dà il via libera a Trump per espellere presunti membri di gang venezuelane
Importante vittoria per la politica dura sull’immigrazione del presidente Trump, nonostante il requisito di garantire tempo ragionevole a coloro che sono soggetti ad ordini di espulsione per contestare la decisione prima di procedere.

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso questa notte una sentenza che permette all'amministrazione Trump di riprendere l'utilizzo dell'Alien Enemies Act per espellere presunti membri di gang venezuelani verso El Salvador.
Con una decisione di 5-4, la Corte Suprema ha revocato l'ordinanza del giudice distrettuale James Boasberg che bloccava l'uso di questa legge risalente al XVIII secolo, concepita in tempo di guerra, per espellere immigrati con scarso o nessun processo.
Si tratta di una significativa vittoria per la politica dura sull’immigrazione del presidente, sebbene la Corte non abbia deciso sul merito.
Tempo ragionevole per contestare la decisione
Tuttavia, la Corte ha anche stabilito che il governo deve concedere ai soggetti destinati all'espulsione un "tempo ragionevole" per contestare la loro rimozione prima di essere costretti a lasciare il Paese.
"Nonostante la retorica dei dissenzienti", afferma la decisione della Corte Suprema, "i detenuti soggetti a ordini di rimozione in base all'AEA hanno diritto a ricevere notifica e a un'opportunità di contestare la loro espulsione".
La maggioranza conservatrice della Corte ha stabilito anche che le battaglie legali devono svolgersi in Texas, dove i migranti sono detenuti, e non a Washington D.C.
Il dissenso dei giudici liberal
I tre giudici liberal hanno espresso il loro dissenso, scrivendo che la condotta del governo in questo contenzioso "rappresenta una minaccia straordinaria allo stato di diritto".
Hanno aggiunto che:
"E ingiustificabile il fatto che la maggioranza di questa Corte ora premi il governo per il suo comportamento con un sollievo equitativo discrezionale".
La giudice Amy Coney Barrett si è unita alle giudici Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson in alcune parti del dissenso.
La soddisfazione di Trump
Il presidente Trump ha elogiato la decisione della Corte in un post su Truth Social, definendola:
"UNA GRANDE GIORNATA PER LA GIUSTIZIA IN AMERICA!".
Ha aggiunto che:
"La Corte Suprema ha sostenuto lo stato di diritto nella nostra nazione consentendo a un presidente, chiunque esso sia, di poter proteggere i nostri confini e tutelare le nostre famiglie e il nostro paese".

La reazione di Pam Bondi
Anche la Procuratrice Generale Pam Bondi ha espresso la sua soddisfazione su X, scrivendo che "la decisione di stanotte è una vittoria storica per lo stato di diritto" ed aggiungendo che:
"Il giudice attivista di Washington, DC non ha la giurisdizione per prendere il controllo dell'autorità del presidente Trump di condurre la politica estera e mantenere al sicuro il popolo americano".
BREAKING: The Supreme Court sides with the Trump Administration on the Alien Enemies Act.
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) April 7, 2025
Tonight’s decision is a landmark victory for the rule of law. An activist judge in Washington, DC does not have the jurisdiction to seize control of President Trump’s authority to conduct…
In un post successivo, Bondi ha affermato che gli americani possono "stare tranquilli" che lei, la Segretaria per la Sicurezza Interna Kristi Noem e il "zar delle frontiere" Tom Hooman "indirizzeranno le nostre risorse per setacciare il paese alla ricerca di qualsiasi residuo del Tren De Aragua ed ESPELLERLI".
Following tonight’s landmark Supreme Court ruling, the American people can rest assured that @Sec_Noem, @RealTomHoman and I will direct our assets to scour the country for any remnants of Tren De Aragua and DEPORT THEM.
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) April 7, 2025
La storia dell’ordine di Boasberg
Il mese scorso, l'Amministrazione Trump aveva sfidato l'ordine del tribunale di Boasberg che vietava la deportazione di circa 250 persone che il governo sosteneva essere membri della gang Tren de Aragua.
L'Amministrazione ha affermato che i due voli di espulsione, che non sono stati fatti rientrare secondo l'ordine del giudice, erano decollati prima che l'ordine scritto del giudice fosse emesso ed erano giustificati ai sensi dell'Alien Enemies Act.
Boasberg si era rifiutato di revocare il divieto di espulsioni e successivamente aveva esteso un'ordinanza restrittiva temporanea che bloccava le deportazioni fino al 12 aprile.
Successivamente anche la Corte d'Appello federale ha mantenuto in vigore questo blocco temporaneo fino alla decisione di oggi della Corte Suprema.