La Corte Suprema blocca Trump: no alla Guardia Nazionale a Chicago

I giudici respingono la richiesta del presidente di schierare truppe militari nell'Illinois. È la prima decisione della Corte Suprema sul controverso uso della Guardia Nazionale sul territorio americano. Solo tre giudici conservatori hanno votato a favore dell'Amministrazione.

La Corte Suprema blocca Trump: no alla Guardia Nazionale a Chicago
Foto di Claire Anderson / Unsplash

La Corte Suprema ha bloccato oggi i piani del presidente Trump di schierare la Guardia Nazionale nell'area di Chicago, infliggendo una sconfitta significativa al presidente ed alla sua volontà di schierare soldati della Guardia Nazionale per combattere l’immigrazione e la criminalità nelle città governate dai democratici. Dopo oltre due mesi di esame del caso, i giudici hanno infatti deciso di non sospendere una sentenza di un tribunale distrettuale che impediva temporaneamente a centinaia di membri della Guardia Nazionale di essere federalizzati e schierati in tutto l'Illinois.

"In questa fase preliminare, il governo federale non è riuscito a identificare una fonte di autorità sufficiente che permetterebbe ai militari di far rispettare le leggi in Illinois", si legge nell'ordinanza non firmata della Corte. Tre giudici hanno espresso dissenso per questa decisione: i conservatori Clarence Thomas, Samuel Alito e Neil Gorsuch. È la prima volta che la Corte Suprema si pronuncia sulla battaglia legale sull'uso aggressivo della Guardia Nazionale sul territorio americano da parte di Trump, mentre le contestazioni alle iniziative del presidente avanzano nei tribunali federali.

Le autorità dell'Illinois e di Chicago avevano sollecitato i giudici della Corte Suprema a mantenere intatta la decisione intermedia della Corte d'Appello, che aveva rimosso la parte della sentenza della giudice distrettuale April Perry che bloccava la federalizzazione delle truppe, ma aveva comunque mantenuto il divieto di schieramento. Secondo le autorità locali, questa soluzione "sia salvaguarda il delicato equilibrio di poteri stabilito dalla Costituzione sia offre al governo federale un'adeguata considerazione mentre questo caso in rapida evoluzione procede nei tribunali inferiori".

Il procuratore generale D. John Sauer aveva invece sostenuto che la legge invocata da Trump per schierare le truppe era legittima e coerente con una "lunga tradizione storica" che risale alla risposta del presidente George Washington alla Ribellione del Whiskey. "Fondamentalmente, la decisione se chiamare la Guardia Nazionale per proteggere il personale federale e la proprietà federale spetta al presidente, non allo Stato dell'Illinois o a un tribunale distrettuale federale", aveva scritto Sauer, definendo "indifendibile" la determinazione del tribunale di livello inferiore.

Dopo le argomentazioni iniziali delle parti, i giudici della Corte Suprema il mese scorso avevano chiesto ulteriori documenti per chiarire se le "forze regolari", un termine contenuto nella legge invocata da Trump per schierare le truppe, si riferisse ai militari federali e come questo dovesse influenzare la loro analisi.

Sauer ha presentato il caso come una faccia di uno "schema inquietante e ricorrente". Ha detto ai giudici che gli agenti federali che tentano di far rispettare la legge sull'immigrazione hanno incontrato una "resistenza violenta, coordinata e prolungata" nelle città di tutto il Paese, spingendo Trump a schierare la Guardia Nazionale, ma le cause legali hanno bloccato qualsiasi assistenza nei tribunali. I leader locali delle città e degli Stati dove le truppe sono state inviate, da Chicago a Portland in Oregon, da Los Angeles a Washington, hanno invece negato in maniera decisa la descrizione della Casa Bianca sulla situazione sul campo.

Mentre l'Amministrazione ha sostenuto una "sostanziale interferenza" con la capacità del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale di far rispettare la legge federale sull'immigrazione, le autorità dell'Illinois e di Chicago hanno detto alla Corte Suprema che "non ci sono prove credibili" a sostegno di tale conclusione. "Al contrario, le prove mostrano che le strutture federali in Illinois rimangono aperte, le persone 'che hanno violato la legge attaccando le autorità federali sono state arrestate' e l'applicazione della legge sull'immigrazione in Illinois è solo aumentata nelle ultime settimane", hanno affermato.

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