La Corte Suprema autorizza temporaneamente lo smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione

La decisione revoca la sospensione di un tribunale federale sul licenziamento di migliaia di dipendenti e sull’ordine presidenziale che punta a eliminare il ministero, malgrado le prerogative del Congresso

La Corte Suprema autorizza temporaneamente lo smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione
Photo by Juliana Uribbe / Unsplash

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha autorizzato temporaneamente, lunedì 14 luglio, il presidente Donald Trump a proseguire il processo di smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione. La decisione della più alta istanza giudiziaria americana, dove sei dei nove giudici sono di orientamento conservatore, annulla la sospensione precedentemente imposta da un tribunale federale di Boston. Quest’ultima aveva bloccato l’attuazione di un decreto presidenziale e ordinato il reintegro dei dipendenti già licenziati.

L’iniziativa dell’amministrazione Trump è stata ufficializzata il 20 marzo 2025, quando il presidente ha firmato un decreto che incarica la segretaria all’istruzione, Linda McMahon, di “iniziare a eliminare il ministero una volta per tutte”. In precedenza, il ministero aveva già annunciato una riduzione del personale di circa il 50%, passando da poco più di 4.100 dipendenti a circa 2.200. Questo progetto, sostenuto da settori della destra americana, richiederebbe normalmente l’approvazione del Congresso.

Un gruppo di una ventina di Stati e diversi sindacati degli insegnanti hanno presentato ricorso contro queste decisioni. Secondo i ricorrenti, l’amministrazione federale avrebbe violato il principio della separazione dei poteri, arrogandosi competenze che spettano al Congresso. Il tribunale federale del Massachusetts aveva accolto le loro argomentazioni nel mese di maggio, sospendendo il decreto presidenziale e ordinando la reintegrazione dei funzionari già allontanati.

La Corte Suprema ha invece accolto il ricorso dell’amministrazione, revocando la sospensione. I tre giudici progressisti si sono espressi contro la decisione. In una dichiarazione scritta a nome della minoranza, la giudice Sonia Sotomayor ha definito la sentenza “indifendibile” e ha affermato: “Quando il potere esecutivo annuncia l’intenzione di violare la legge e mette in atto tale intenzione, è dovere del potere giudiziario opporsi a questa illegalità, non facilitarla.”

Lo smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione avrà conseguenze meno gravi rispetto a un contesto centralizzato, come quello italiano, dove l’istruzione è gestita a livello nazionale. Negli Stati Uniti, infatti, le politiche educative sono in larga parte competenza delle autorità locali. Tuttavia, il dipartimento federale svolge un ruolo significativo attraverso il finanziamento di scuole in aree economicamente e socialmente svantaggiate. Proprio per questa funzione, il suo ridimensionamento potrebbe colpire in modo sproporzionato le comunità più vulnerabili.

Nonostante le intenzioni della Casa Bianca, il Dipartimento non può essere eliminato completamente senza una legge del Congresso. L’approvazione di tale norma richiederebbe una maggioranza qualificata di 60 voti al Senato, dove i repubblicani attualmente dispongono di 53 seggi.

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