La controversa riorganizzazione del governo federale tra tagli, ipocrisie e nuove priorità

Trump vuole smantellare l'agenzia per gli aiuti internazionali (USAID) nonostante in passato sua moglie e sua figlia l'avessero sostenuta, mentre allo stesso tempo affida la sicurezza aerea a giovani ingegneri privi di esperienza.

La controversa riorganizzazione del governo federale tra tagli, ipocrisie e nuove priorità
La visita di Melania Trump alla scuola primaria di Chipala a Lilongwe il 4 ottobre 2018 in Malawi, parte del suo viaggio di una settimana in Africa per promuovere la campagna “Be Best”.

Nelle ultime settimane il presidente Donald Trump ha avviato lo smantellamento dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), definendola "una tremenda frode" nonostante il sostegno precedentemente espresso dalla sua famiglia e dalla sua Amministrazione ai programmi dell'agenzia.

La decisione, annunciata questa settimana dalla Casa Bianca, prevede il collocamento in congedo amministrativo di quasi tutti i dipendenti USAID, ad eccezione dei dirigenti di vertice e del personale "critico per la missione".

Una scelta che si inserisce in un più ampio programma di revisione delle agenzie federali, cristallizzato in un ordine esecutivo firmato dal presidente nel suo primo giorno di mandato.

Il passato supporto dei Trump per USAID

In un memo della Casa Bianca, pubblicato in questi giorni, si legge:

"Per decenni, USAID è stata irresponsabile nei confronti dei contribuenti, incanalando ingenti somme di denaro verso progetti ridicoli e, in molti casi, maliziosi di burocrati radicati, con una supervisione pressoché inesistente".

Questo giudizio appare però in netto contrasto con le passate posizioni di Trump e della sua famiglia.

Durante il suo primo mandato, l'allora first lady Melania Trump aveva, infatti, elogiato pubblicamente i programmi USAID durante un tour in Africa nel 2018, dove aveva osservato da vicino progetti che definiva "di successo".

In Malawi, aveva personalmente distribuito materiale scolastico come parte di una collaborazione con un programma di alfabetizzazione USAID, sottolineando come "quando le persone hanno opportunità e le società sono più libere e istruite, siamo più forti come Stati Uniti."

Anche Ivanka Trump, in qualità di alta consigliera presidenziale durante la prima Amministrazione, aveva guidato l'Iniziativa "Women's Global Development and Prosperity" (W-GDP), un fondo da 50 milioni di dollari gestito da USAID con l'obiettivo di emancipare 50 milioni di donne nei paesi in via di sviluppo entro il 2025.

Il DOGE rivoluziona la sicurezza aerea

Allo stesso tempo, mentre sta procedendo allo smantellamento di USAID, il presidente Trump ha affidato la gestione di questioni critiche di sicurezza nazionale del settore aereo ad un team di giovani ingegneri privi di esperienza nel settore.

Il Dipartimento dell'Efficienza Governativa (DOGE) di Elon Musk è stato, infatti, incaricato di "aggiornare rapidamente" il sistema di controllo del traffico aereo nazionale, nonostante nessuno dei membri del team, di età compresa tra i 19 e i 24 anni, abbia precedente esperienza in materia di sicurezza aerea.

La decisione ha sollevato preoccupazioni da più parti. L'ex Segretario di Stato Hillary Clinton ha criticato apertamente la scelta, sottolineando come la maggior parte dei membri del team DOGE "non sia nemmeno abbastanza grande per noleggiare un'auto".

La situazione appare particolarmente delicata considerando la recente collisione aerea vicino all'aeroporto Reagan di Washington e un'indagine del New York Times che ha rivelato come 285 delle 313 strutture di controllo del traffico aereo americane operino con personale al di sotto delle soglie minime stabilite dalla FAA.

In 73 di queste strutture, manca almeno un quarto del personale necessario.

I rischi di queste politiche

Alla luce di tutto questo, l'Amministrazione si trova a camminare su un filo sottile tra retorica politica e concrete esigenze di sicurezza nazionale.

Da un lato, la decisione di smantellare un'agenzia storicamente riconosciuta per il suo impegno nello sviluppo internazionale rischia di intaccare il prestigio degli Stati Uniti e di compromettere importanti programmi di cooperazione globale, lasciando un vuoto che potrebbe essere riempito da Paesi rivali come la Cina.

Dall’altro, affidare la gestione di un settore così critico come il controllo del traffico aereo a un team privo dell’esperienza necessaria solleva seri interrogativi sulla tutela della sicurezza pubblica.

In questo contesto, l'Amministrazione Trump sembra voler dare priorità a scelte ideologiche e simboliche, lasciando però senza risposta il quesito se tali misure possano realmente rispondere alle sfide complesse di un mondo in rapida evoluzione.

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