La Casa Bianca spiega perché la salute degli americani è mediocre

Pubblicato il rapporto della Commissione presidenziale guidata da Robert F. Kennedy Jr.: l’obiettivo è ridurre l’incidenza di obesità, disturbi autoimmuni e comportamentali tra i bambini americani, puntando su alimentazione sana, cautela chimica e meno farmaci

La Casa Bianca spiega perché la salute degli americani è mediocre
White House

La Commissione “Make America Healthy Again”, istituita dal presidente Trump e guidata dal Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr., ha pubblicato giovedì un rapporto di 68 pagine che analizza le cause delle malattie croniche infantili negli Stati Uniti. Il documento, frutto di tre mesi di lavoro, punta il dito contro fattori come alimentazione scorretta, esposizione a sostanze chimiche e uso eccessivo di farmaci, indicandoli come principali responsabili dell’aumento di patologie come obesità, disturbi autoimmuni e problemi comportamentali nei bambini.

La pubblicazione del rapporto è una tappa importante nella strategia sanitaria dell’amministrazione, nel tentativo di bilanciare la protezione della salute pubblica con la tutela degli interessi economici, in particolare del settore agricolo. Durante la conferenza stampa di presentazione, Jay Bhattacharya, direttore dei National Institutes of Health e membro della Commissione, ha precisato: “Questo non è, in alcun modo, un attacco agli agricoltori americani o all’industria. Si tratta di un impegno per ottenere risposte eccellenti, scienza eccellente, in modo da consentire alle persone di fare la cosa giusta”.

Il rapporto si articola attorno a cinque aree principali di intervento: alimenti ultra-processati, esposizione a sostanze chimiche, qualità della ricerca scientifica, uso eccessivo di medicinali e influenza degli interessi aziendali.

La sezione più ampia del documento è dedicata ai cibi ultra-processati. Pur riconoscendo che snack confezionati e bevande industriali offrono risparmi in termini di tempo e denaro per molte famiglie, la Commissione evidenzia l’associazione tra questi alimenti e l’insorgenza di malattie croniche. L’invito è a favorire una dieta basata su “cibi integrali”, più salutari e meno elaborati. Kennedy ha dichiarato: “Penso che tutti vogliano dare priorità alla crisi dei cibi ultra-processati, cercando di ridurre la nostra dipendenza da questi e migliorare la qualità del cibo”.

Un altro tema centrale riguarda l’esposizione a sostanze chimiche. Sebbene l’amministrazione si muova con cautela su questo fronte, il documento segnala l’esistenza di potenziali tossine ambientali che possono influire negativamente sulla salute infantile. In particolare, il testo fa riferimento ai timori espressi da gruppi agricoli rispetto a possibili limitazioni all’uso di pesticidi come il glifosato. Tuttavia, la Commissione afferma che qualsiasi intervento normativo dovrà essere basato su valutazioni scientifiche solide, che tengano conto della necessità di protezione delle colture, delle alternative disponibili e dei relativi costi di produzione.

Il documento propone un rafforzamento della ricerca scientifica di alta qualità come leva per affrontare in modo competitivo le sfide sanitarie. Secondo la Commissione, l’indagine sui legami tra esposizione chimica e malattie croniche dovrebbe essere guidata dal governo federale e sostenuta dall’innovazione del settore privato, evitando approcci normativi ritenuti troppo restrittivi, come quelli adottati in Europa.

Una parte significativa del rapporto è dedicata alla cosiddetta “sovramedicalizzazione” dei bambini. Viene riportato, ad esempio, un incremento del 1.400% nelle prescrizioni di antidepressivi per adolescenti tra il 1987 e il 2014. Il testo segnala anche l’aumento dell’uso di stimolanti, antibiotici e farmaci per l’asma, sottolineando come la ricerca a lungo termine sugli effetti di tali trattamenti nei minori sia ancora limitata. La Commissione richiama inoltre l’attenzione sull’attuale calendario vaccinale infantile statunitense, sostenendo che i vaccini, pur essendo sottoposti a studi clinici ampi e a costante sorveglianza, potrebbero trarre beneficio da protocolli di ricerca più rigorosi.

Infine, il rapporto affronta la questione dell’influenza esercitata dagli interessi aziendali sulle politiche sanitarie e sulla ricerca. Secondo il documento, esistono incentivi disallineati nelle normative federali e un elevato grado di dipendenza da finanziamenti scientifici provenienti da settori industriali come quello alimentare, farmaceutico, tecnologico e chimico. Questa situazione viene descritta come un fattore che contribuisce alla diffusione delle malattie croniche.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.