La Casa Bianca si rifiuta di restituire la Statua della Libertà alla Francia dopo la provocazione di Glucksmann

L'Amministrazione Trump respinge la richiesta di un politico francese che sostiene che gli Stati Uniti non incarnino più i valori del famoso monumento.

La Casa Bianca si rifiuta di restituire la Statua della Libertà alla Francia dopo la provocazione di Glucksmann

La Casa Bianca ha categoricamente respinto la richiesta provocatoria avanzata da un politico francese di restituire la Statua della Libertà alla Francia, precisando che una simile proposta non verrà presa in considerazione in nessuna circostanza.

"Assolutamente no", ha dichiarato lunedì la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, durante un briefing.

"Il mio consiglio a quel politico francese di basso livello e senza nome sarebbe di ricordargli che è solo grazie agli Stati Uniti d'America che oggi i francesi non parlano tedesco".

La portavoce della Casa Bianca ha fatto chiaramente riferimento all’alleanza franco-americana durante la Seconda Guerra Mondiale, fondamentale nella sconfitta della Germania nazista, aggiungendo inoltre che i francesi "dovrebbero essere grati" per questo.

La presa di posizione iniziale di Glucksmann

Questa dura presa di posizione è arrivata in risposta alle dichiarazioni rilasciate domenica da Raphaël Glucksmann, membro francese del Parlamento Europeo, durante una convention del suo partito.

Glucksmann ha infatti sostenuto che sotto l'Amministrazione Trump, gli Stati Uniti non rappresentano più i valori incarnati dal monumento, originariamente donato dalla Francia negli anni 1880 per celebrare i legami diplomatici con gli USA, l’indipendenza americana dalla Gran Bretagna e la fine della schiavitù.

"Intendiamo dire agli americani che hanno scelto di stare dalla parte dei tiranni, agli americani che hanno licenziato i ricercatori per aver richiesto libertà scientifica: 'Ridateci la Statua della Libertà'".

Le sue parole fanno riferimento alle controverse politiche adottate dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani statunitense in questi primi mesi di seconda amministrazione Trump.

In questo periodo, migliaia di scienziati e leader della sanità pubblica sono stati licenziati e i fondi destinati alla ricerca sono stati drasticamente ridotti. Esperti del settore hanno più volte avvertito che tali misure rischiano di indebolire significativamente le capacità operative degli istituti di ricerca americani.

Secondo Glucksmann, se gli Stati Uniti non dovessero ripristinare tali finanziamenti e posizioni lavorative, la Francia sarebbe pronta ad accogliere ricercatori e scienziati statunitensi.

La risposta di Glucksmann alle parole di Leavitt

Glucksmann si è rivolto agli americani con un lungo thread dopo essere stato criticato dalla portavoce della Casa Bianca, in cui ha ricordato il legame storico tra Francia e Stati Uniti, rappresentato dalla Statua della Libertà, e sottolineato la gratitudine eterna della Francia per l'intervento americano nella Seconda Guerra Mondiale.

Tuttavia, nello stesso thread ha nuovamente criticato aspramente l'attuale Amministrazione statunitense, accusandola di tradire i valori che un tempo definivano l’America: lotta contro i tiranni, difesa della libertà, rispetto per la scienza e apertura verso i perseguitati.

Afferma che l'America attuale si sia avvicinata a figure autoritarie come Putin e abbia tradito l’Ucraina e l'Europa, alimentando xenofobia e oscurantismo.

Glucksmann ha chiarito inoltre di aver parlato simbolicamente quando ha affermato che l'Europa potrebbe "riprendersi la Statua della Libertà": nessuno intende riprendersi fisicamente la statua, ma se gli Stati Uniti abbandoneranno i valori che essa incarna, sarà l'Europa a raccogliere la torcia della libertà.

Glucksmann ha quindi concluso ribadendo il rispetto e l'amore per l'America e affermando che, fino a quando gli Stati Uniti non torneranno a combattere per la libertà, sarà l’Europa a difendere e custodire questi valori universali.

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