La Casa Bianca revoca il blocco dei finanziamenti federali dopo solo 48 ore (aggiornato)

Clamoroso dietrofront dell'Amministrazione Trump sul controverso memorandum che aveva paralizzato l'erogazione dei fondi governativi.

La Casa Bianca revoca il blocco dei finanziamenti federali dopo solo 48 ore (aggiornato)

In un'improvvisa inversione di rotta che ha colto di sorpresa il mondo politico americano, l'Ufficio per la Gestione e il Bilancio della Casa Bianca (OMB) ha revocato oggi il memorandum che aveva ordinato il "congelamento temporaneo" dei finanziamenti federali, una decisione che aveva scatenato il caos in tutto il Paese appena 48 ore prima.

La revoca è stata comunicata attraverso un nuovo memorandum firmato da Matthew J. Vaeth, direttore ad interim dell'OMB, che ha formalmente annullato il precedente documento M-25-13.

Quest'ultimo aveva imposto alle agenzie federali di "sospendere temporaneamente tutte le attività relative agli obblighi o all'erogazione di qualsiasi assistenza finanziaria federale".

Gli effetti della paralisi

Il blocco dei finanziamenti, reso pubblico lunedì, aveva generato uno stato di profonda incertezza nell'amministrazione pubblica, mettendo a rischio programmi governativi essenziali per il sostegno alle scuole, l'edilizia popolare e l'accesso all'assistenza sanitaria per i cittadini a basso reddito.

Diversi Stati avevano segnalato difficoltà nell'accesso ai fondi Medicaid e, ancora oggi, le autorità preposte all'edilizia pubblica denunciavano l'impossibilità di accedere ai portali di finanziamento, nonostante le rassicurazioni della portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt sulla continuità dell'assistenza individuale.

L'intervento della magistratura e degli Stati democratici

La marcia indietro dell'Amministrazione Trump è arrivata all'indomani di un'importante decisione giudiziaria: un giudice federale di Washington D.C. aveva temporaneamente sospeso l'attuazione del memorandum fino al 3 febbraio, concedendo più tempo a sostenitori della salute pubblica, organizzazioni non profit e imprese - rappresentate dal gruppo progressista Democracy Forward - per contestare la legittimità della direttiva.

Anche la risposta degli Stati controllati dai democratici non si è fatta attendere: circa una ventina di procuratori generali hanno presentato una causa contro l'Amministrazione Trump, sostenendo che la sospensione dei fondi federali aveva danneggiato i loro cittadini in modo tale da giustificarne la revoca immediata.

Questa pressione coordinata, unita all'intervento della magistratura, ha contribuito significativamente alla decisione della Casa Bianca di ritirare il controverso ordine.

Le implicazioni politiche

Il repentino cambio di rotta risulta particolarmente significativo considerando che solo il giorno prima i massimi funzionari della Casa Bianca di Trump avevano difeso il congelamento dei fondi come una misura necessaria per garantire che tutta la spesa pubblica fosse allineata con la visione del nuovo presidente.

Questa inversione di marcia rappresenta un evidente arretramento strategico dell'Amministrazione Trump, evidenziando le tensioni tra le esigenze di controllo politico della spesa pubblica e la necessità di mantenere operativi i servizi essenziali del governo federale.

La Casa Bianca intanto, non ha ancora rilasciato commenti ufficiali sulla revoca del memorandum, lasciando spazio ad ulteriori interrogativi sulle motivazioni profonde di questa drastica inversione di rotta e sulle possibili ripercussioni politiche di lungo termine per l'amministrazione.

Update ore 19:45

La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha spiegato su X che tecnicamente “NON si tratta di una revoca del blocco dei fondi, ma solo di una rescissione del memo dell’OMB”, al fine di “evitare qualsiasi confusione creata dall’ingiunzione della corte” che ieri ha bloccato l’ordine esecutivo.

Questo significa che l’ordine esecutivo è “pienamente in vigore” anche se la sua efficacia è stata sospesa dalla corte, e che la battaglia legale andrà avanti.

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