La Casa Bianca respinge la proposta di Putin per un'amministrazione temporanea in Ucraina

Il Cremlino precisa che l'idea non è stata discussa con Trump, definendola "ipotetica".

La Casa Bianca respinge la proposta di Putin per un'amministrazione temporanea in Ucraina
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

La Casa Bianca ha respinto la proposta del presidente russo Vladimir Putin di istituire un'amministrazione temporanea in Ucraina sotto l'egida delle Nazioni Unite e dei Paesi occidentali.

Secondo quanto riportato da Reuters, un rappresentante del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha sottolineato che "il potere in Ucraina è determinato dalla sua Costituzione e dal suo popolo", rifiutando così categoricamente l'idea avanzata dal leader russo.

La proposta di Putin, presentata durante una visita al sottomarino nucleare "Arkhangelsk", prevedeva l'istituzione di un governo temporaneo internazionale che avrebbe dovuto supervisionare elezioni democratiche in Ucraina e portare al potere un nuovo presidente che godesse della fiducia della popolazione.

Secondo il presidente russo, questo percorso avrebbe potuto facilitare la firma di un accordo di pace tra Ucraina e Russia.

"Si potrebbe discutere la possibilità di istituire un'amministrazione temporanea in Ucraina sotto l'egida dell'ONU, degli Stati Uniti e dei Paesi europei, naturalmente insieme ai nostri partner e amici, per condurre elezioni democratiche", aveva dichiarato Putin, suggerendo che i documenti firmati con la nuova leadership ucraina sarebbero stati riconosciuti dalla comunità internazionale e avrebbero avuto valore legale.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha successivamente precisato all'agenzia TASS che questa proposta non è mai stata discussa tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante le loro conversazioni telefoniche.

"Durante le telefonate di cui vi abbiamo informato, questo argomento non è stato trattato", ha affermato Peskov, aggiungendo che l'idea avanzata da Putin aveva carattere meramente "ipotetico".

Nel presentare la sua proposta, Putin ha nuovamente messo in dubbio la legittimità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, estendendo tale giudizio anche alle altre autorità ucraine con l'affermazione che "se lui non è legittimo, allora non lo sono nemmeno tutti gli altri".

Il leader russo ha inoltre reiterato le sue precedenti dichiarazioni sulle presunte "formazioni neonaziste" che, secondo la sua versione, controllerebbero il Paese.

Durante lo stesso intervento, Putin ha anche lanciato un avvertimento, affermando che la Russia "potrebbe sconfiggere le Forze Armate ucraine (AFU)", intensificando ulteriormente la sua retorica nei confronti di Kyiv in un momento di perdurante conflitto tra i due Paesi, nonostante i negoziati in corso.

Nel frattempo, il Cremlino fa sapere di avere il diritto di colpire le infrastrutture energetiche ucraine “in caso di continua inosservanza” della moratoria in corso da parte delle autorità ucraine. Lo ha dichiarato ai giornalisti il ​​portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov, come riporta Interfax. 

"Sarebbe illogico per noi obbedire e fermare ogni notte i tentativi di colpire le nostre infrastrutture energetiche", ha affermato il portavoce del Cremlino. 

Secondo lui, l'esercito ucraino "non sta eseguendo gli ordini di non colpire le infrastrutture energetiche". Ha sottolineato che “i tentativi di realizzare questi attacchi continuano quotidianamente”. 

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