La Camera USA boccia il "grande e bellissimo" piano fiscale di Trump

La Commissione Bilancio respinge con 21 voti contrari e 16 favorevoli la proposta di legge su tagli fiscali e alla spesa. Schiaffo allo Speaker Mike Johnson e al presidente, che aveva chiesto ai repubblicani: "Basta parlare, fatelo e basta".

La Camera USA boccia il "grande e bellissimo" piano fiscale di Trump
Photo by Darren Halstead / Unsplash

La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha respinto il disegno di legge economico sostenuto dal presidente Donald Trump e dallo Speaker Mike Johnson. Il provvedimento, descritto dallo stesso Trump come il suo "grande e bellissimo disegno di legge", ha subito una sconfitta significativa con 16 voti favorevoli e 21 contrari.

Il voto rappresenta una battuta d’arresto rilevante per l’agenda economica dell’amministrazione Trump e per la leadership di Johnson, che aveva indicato come obiettivo prioritario l’approvazione del pacchetto fiscale e di spesa entro il Memorial Day. Nonostante gli sforzi dello Speaker e l’appello diretto del presidente, il Partito Repubblicano non è riuscito a trovare un consenso interno sufficiente per far avanzare la proposta.

Decisivi sono stati i voti contrari di cinque deputati repubblicani, che si sono uniti ai colleghi democratici nel bocciare il provvedimento. Chip Roy (R-Texas), Ralph Norman, Andrew Clyde (R-Georgia), Josh Brecheen (Oklahoma) e Lloyd Smucker (R-Pennsylvania) hanno espresso la loro opposizione. Smucker ha inizialmente votato a favore, ma ha successivamente cambiato posizione in senso contrario, dopo aver constatato che non vi sarebbero stati voti sufficienti per l’approvazione.

Uno dei principali motivi di contrasto all’interno del fronte repubblicano è stata la riforma di Medicaid contenuta nel pacchetto, considerata troppo radicale da alcuni esponenti conservatori e allo stesso tempo inaccettabile per i moderati. Le divisioni sulla sanità hanno quindi indebolito la coesione interna e complicato ulteriormente il percorso del disegno di legge.

Oltre alla questione Medicaid, anche la deduzione SALT (State and Local Tax Deduction) è stata oggetto di trattative complesse. Lo Speaker Johnson ha tentato di mediare con i deputati repubblicani eletti negli Stati tradizionalmente democratici, cercando un compromesso che potesse allargare il sostegno alla proposta, ma senza successo.

La reazione del presidente Trump non si è fatta attendere. Alla vigilia del voto, aveva scritto sul suo account Truth Social: "I repubblicani DEVONO UNIRSI dietro 'L'UNICO, GRANDE E BELLISSIMO DISEGNO DI LEGGE!'". Nel suo messaggio, aveva inoltre criticato gli oppositori interni al partito, definendoli "esibizionisti" e intimando di "smettere di parlare" e procedere con l’approvazione.

Tuttavia, l’appello presidenziale non ha avuto l’effetto sperato. La spaccatura interna ha resistito, mostrando i limiti della leadership repubblicana nell’allineare il gruppo parlamentare attorno a una misura considerata centrale per la politica economica dell’amministrazione. Come riportato da Axios Pro attraverso i giornalisti Peter Sullivan e Victoria Knight, anche qualora il disegno di legge fosse riuscito a superare lo scoglio della Commissione, avrebbe comunque incontrato ulteriori ostacoli al Senato, dove i repubblicani sono già pronti a proporre correzioni sostanziali.

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