La Camera chiede più tempo per risolvere le diatribe interne sul progetto di 'budget reconciliation'
I repubblicani al Congresso restano divisi sulla strategia per i tagli alla spesa pubblica e le riforme fiscali. Lo Speaker della Camera, Mike Johnson, punta a un approccio unitario mentre il Senato spinge per una soluzione in due fasi.
La Camera dei Rappresentanti sta cercando di accelerare i tempi per presentare il proprio piano di bilancio, nel tentativo di contrastare le pressioni del Senato, che invece preferisce procedere in due fasi distinte.
Lo Speaker della Camera, Mike Johnson, ha dichiarato ieri sera – al termine di una maratona di incontri – che la Commissione Bilancio potrebbe iniziare l'esame delle istruzioni per il pacchetto di "budget reconciliation" già martedì prossimo, nel tentativo di segnare un importante passo avanti per sbloccare l'agenda legislativa del presidente Trump.
La strategia della Camera
"Siamo molto vicini ad un accordo, e sono molto ottimista e soddisfatto", ha affermato Johnson uscendo dal Campidoglio dopo oltre due ore di incontri con leader repubblicani, presidenti delle Commissioni e conservatori della linea dura.
Il presidente della Commissione Bilancio, Jodey Arrington, ha sottolineato che il gruppo incaricato di definire le istruzioni della "budget riconciliation" è ormai vicino ai dettagli finali, mentre la presidente della Conferenza dei Deputati Repubblicani, Lisa McClain, ha precisato che, pur non essendo l'accordo completo al 100%, rimangono pochissimi dettagli da definire.
La leadership repubblicana intende presentare il piano il prima possibile, soprattutto prima che i senatori repubblicani si rechino a Mar-a-Lago per l'incontro con Trump.
Le controversie sui tagli alla spesa
Uno dei punti più dibattuti riguarda l'entità dei tagli alla spesa. Inizialmente, la leadership repubblicana aveva proposto riduzioni comprese tra 500 e 1.000 miliardi di dollari, mentre i conservatori più intransigenti spingono per tagli pari ad almeno 2.500 miliardi.
Secondo una fonte repubblicana, c'è consenso sul fatto che i tagli dovranno superare il migliaio di miliardi di dollari per ottenere il sostegno dei conservatori più rigidi.
Il piano alternativo del Senato
Nel frattempo, il presidente della Commissione Bilancio del Senato, Lindsey Graham, intende procedere con una "budget resolution" alternativa che prevede lo stanziamento di 150 miliardi di dollari per nuove spese militari, altri 150 miliardi per la sicurezza delle frontiere e modifiche alla politica energetica, con i relativi importi completamente compensati da tagli ad altre spese.
Il senatore repubblicano John Barrasso ha evidenziato l'urgenza della situazione citando una conversazione con Tom Homan, responsabile della sicurezza delle frontiere, il quale ha sottolineato la necessità immediata di risorse.
"Vogliono muoversi con velocità e urgenza. Dobbiamo assicurarci di ottenere qualcosa. Ho parlato con Tom Homan l'altro giorno, il responsabile della sicurezza delle frontiere. Ha detto che hanno bisogno di risorse subito."
Il meccanismo della "budget reconciliation"
La contrapposizione tra Camera e Senato assume particolare rilevanza alla luce del ruolo strategico della "budget resolution" nel sistema legislativo americano.
Questo strumento non è un semplice documento contabile, ma rappresenta la chiave per sbloccare il processo di "budget reconciliation", una procedura speciale che consente l'approvazione delle soli leggi fiscali e di spesa con una maggioranza semplice al Senato, evitando così il filibuster e la relativa necessità di ottenere 60 voti per portare al voto in aula una legge ordinaria.
Per l'Amministrazione Trump, questo meccanismo è fondamentale per far avanzare parti significative della sua agenda legislativa, visti i margini ristretti di maggioranza in entrambe le camere.
Le priorità fiscali di Trump
Durante un precedente incontro alla Casa Bianca sono stati discussi temi cruciali, come il limite alla deduzione delle imposte statali e locali e la sospensione del tetto del debito.
I repubblicani hanno trovato un accordo sulla necessità di rendere permanenti i tagli fiscali introdotti da Trump nel 2017.
Il presidente ha inoltre delineato ulteriori priorità per il pacchetto, tra cui l'eliminazione delle tasse su mance, prestazioni di sicurezza sociale e straordinari, nonché l'eliminazione degli sgravi fiscali per i proprietari di squadre sportive.