La California è pronta al gerrymandering per rispondere al Texas
Il governatore Gavin Newsom propone un referendum per modificare le circoscrizioni e contrastare le mappe volute dal presidente Trump in Stati repubblicani come il Texas, dove il gerrymandering potrebbe far guadagnare fino a cinque seggi alla Camera.

Il governatore Gavin Newsom propone un referendum per modificare il disegno dei collegi per contrastare le mappe volute dal presidente Trump in Stati repubblicani come il Texas, dove il gerrymandering potrebbe far guadagnare fino a cinque seggi alla Camera.
La California entra così ufficialmente nella contesa politica sul controllo della Camera dei rappresentanti, a poco più di un anno dalle elezioni di metà mandato previste per novembre 2026. Giovedì 14 agosto il governatore democratico Gavin Newsom ha presentato un piano per ridisegnare le circoscrizioni elettorali del Golden State con l’obiettivo di contrastare mosse simili portate avanti, su impulso del presidente Donald Trump, da vari Stati a guida repubblicana.
La pratica, nota come gerrymandering, mira a ottenere seggi supplementari alla Camera alterando i confini distrettuali per favorire un partito. In Texas, i repubblicani hanno elaborato una nuova mappa che, secondo le stime, potrebbe garantire fino a cinque seggi in più. I democratici locali hanno finora bloccato il voto lasciando lo Stato, impedendo così il raggiungimento del quorum.

L’equilibrio alla Camera è attualmente precario: i repubblicani dispongono di 219 seggi contro i 212 democratici, mentre quattro restano vacanti. Una manciata di circoscrizioni potrebbe quindi determinare quale partito controllerà la camera bassa nel prossimo Congresso. Trump punta a evitare la sconfitta subita nel 2018, quando i democratici ribaltarono la maggioranza due anni dopo il suo insediamento.
Presentando la proposta a Los Angeles, Newsom ha accusato il presidente di “tentare ancora una volta di truccare il sistema” e di “non rispettare le regole”. Ha sostenuto che non si possa “restare a guardare questa democrazia sparire distretto dopo distretto” e ha invitato a “combattere il male con il male”.
Negli Stati Uniti, le mappe elettorali vengono ridisegnate ogni dieci anni in seguito al censimento. In molti Stati, come il Texas, i legislatori controllano il processo, mentre la California si affida a una commissione indipendente. La proposta di Newsom, che sarà sottoposta al voto popolare il 4 novembre, permetterebbe allo Stato di intervenire per le prossime due elezioni, restituendo poi il potere di disegno dei distretti alla commissione.
Attualmente, i democratici californiani controllano 43 dei 52 seggi federali dello Stato. Un nuovo tracciato potrebbe consolidare la loro rappresentanza in risposta alle manovre repubblicane. Newsom ha invitato altri Stati a guida democratica a fare lo stesso. Il governatore è una figura di spicco del partito e non ha esitato in passato a confrontarsi con Trump: a giugno i due si sono scontrati quando il presidente ha mobilitato la Guardia nazionale in California, superando l’autorità statale, durante proteste contro la politica di espulsione dei migranti.