Kennedy Jr. promette un'indagine sulle cause dell'autismo entro settembre
Robert F. Kennedy Jr., figura controversa per le sue posizioni antivacciniste, ha annunciato una nuova ricerca per individuare le cause dell’aumento dei casi di autismo negli Stati Uniti, con il sostegno del presidente Donald Trump.

Il ministro della salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., ha annunciato il lancio di uno studio governativo per indagare sulle cause dell’autismo, con l’obiettivo di ottenere risultati entro settembre. L’iniziativa è stata presentata durante una riunione alla Casa Bianca, alla presenza del presidente Donald Trump, che ha espresso pieno appoggio all’operazione.
«Abbiamo avviato un programma di ricerca che coinvolgerà centinaia di scienziati in tutto il mondo», ha dichiarato Kennedy Jr. «Entro settembre conosceremo le cause dell’epidemia di autismo e potremo intervenire per eliminarle». La definizione di “epidemia” usata dal ministro è significativa: riflette la crescente attenzione, e preoccupazione, per l’aumento dei casi diagnosticati nel Paese.
Donald Trump, intervenuto subito dopo, ha rafforzato il messaggio del ministro suggerendo possibili cause: «Potrebbe essere qualcosa che mangiamo, qualcosa che assumiamo, o forse un vaccino». Parole che riportano alla luce un dibattito acceso negli Stati Uniti, in cui la questione dei vaccini e il loro possibile legame con l’autismo è stato più volte evocato nonostante il consenso scientifico contrario.
Robert F. Kennedy Jr., da anni noto per le sue posizioni vaccinoscettiche, ha più volte sostenuto l’esistenza di un legame tra il vaccino trivalente ROR (contro morbillo, parotite e rosolia) e l’autismo. Questa tesi, tuttavia, deriva da uno studio del 1998 ampiamente screditato e ritirato, e non è stata confermata da alcuna indagine scientifica successiva. Numerosi studi di alta qualità hanno infatti smentito ogni correlazione tra i vaccini e lo sviluppo dell’autismo.
Nonostante queste evidenze, Kennedy Jr. ha ordinato a marzo una nuova indagine ministeriale sull’argomento. Il Dipartimento della salute, interpellato dall’AFP, non ha fornito ulteriori dettagli sull’annuncio o sulla metodologia prevista per la nuova ricerca.
Secondo i dati diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la prevalenza dei casi di autismo negli Stati Uniti è aumentata sensibilmente negli ultimi decenni: da un bambino su 150 per i nati nel 1992 a uno su 36 per quelli del 2012. Gli esperti attribuiscono questa crescita in gran parte a un miglioramento e un ampliamento dei criteri diagnostici, oltre che a una maggiore consapevolezza tra genitori e operatori sanitari.
La comunità scientifica sottolinea che l’autismo è un disturbo complesso del neurosviluppo, la cui origine non può essere ridotta a una singola causa. Le ricerche condotte finora indicano l’esistenza di una combinazione di fattori genetici e ambientali. Tra questi, sono stati esplorati elementi come l’esposizione prenatale a neurotossine, infezioni virali in gravidanza, condizioni di infiammazione cerebrale o l’assunzione di farmaci come il valproato (Dépakine) durante la gestazione.
La nuova indagine promessa da Kennedy Jr. si inserisce in un contesto politico e sociale già polarizzato, in cui le istituzioni scientifiche temono che posizioni non supportate da prove possano alimentare la sfiducia pubblica nella sanità e nelle vaccinazioni.