Kamala Harris torna sul palco e critica Trump: "Le sue politiche minacciano l'economia e la democrazia americana"

L'ex vicepresidente torna sulla scena nazionale con un duro attacco alle politiche economiche e democratiche di Trump in un discorso a San Francisco rivolto ai donatori democratici, mentre valuta una possibile candidatura a governatore della California.

Kamala Harris torna sul palco e critica Trump: "Le sue politiche minacciano l'economia e la democrazia americana"

L’ex vicepresidente Kamala Harris è tornata sotto i riflettori della politica nazionale ieri, con un intervento deciso contro il presidente Donald Trump. Parlando di fronte a centinaia di donatori democratici riuniti al Palace Hotel di San Francisco, Harris ha attaccato duramente l’attuale presidente, definendo le sue politiche economiche disastrose e accusandolo di portare avanti un vero e proprio attacco alla democrazia americana.

Al centro delle sue critiche vi sono stati soprattutto i dazi introdotti da Trump, che Harris ha definito “la più grande crisi economica artificiale della storia presidenziale moderna”. Secondo l’ex vicepresidente, tali misure avrebbero già causato un aumento significativo del costo dei beni di prima necessità, un calo dei risparmi pensionistici degli americani e crescenti difficoltà nel mercato del lavoro, con un rischio concreto di recessione.

"È un’agenda, una visione ristretta e opportunistica dell’America, in cui si punisce chi dice la verità, si premiano i fedeli, si monetizza il potere e si lascia ognuno a se stesso", ha dichiarato Harris, aggiungendo che questa politica sta isolando il Paese, abbandonando alleati storici e riducendo il ruolo degli Stati Uniti sulla scena internazionale.

Il discorso ha rappresentato la critica più diretta e incisiva rivolta finora da Harris al secondo mandato di Trump, puntando anche sulle sue sfide agli ordini dei tribunali federali e sui tagli ai finanziamenti destinati a numerosi programmi statali. Secondo Harris, queste azioni starebbero trascinando il Paese verso una “crisi costituzionale”, mettendo a rischio il tradizionale sistema di pesi e contrappesi che regola la democrazia americana.

Nonostante la durezza delle sue accuse, Harris ha mantenuto un tono politicamente convenzionale, con un discorso attentamente preparato e pensato per rafforzare il consenso su temi già ampiamente collaudati nei sondaggi. Tuttavia, non ha fornito indicazioni chiare sulla propria visione politica né sui suoi progetti futuri.

Durante la serata organizzata da Emerge America, Harris ha espresso apprezzamento per vari esponenti del Partito Democratico, citando in particolare il senatore Bernie Sanders e la deputata Alexandria Ocasio-Cortez per il loro tour “Fighting Oligarchy”, così come Cory Booker per il suo recente discorso al Senato e il senatore Chris Van Hollen per il suo impegno nel riportare Kilmar Abrego Garcia negli Stati Uniti. "Hanno mostrato chiarezza morale in questo momento storico", ha sottolineato Harris, invitando i democratici a unirsi nell’opposizione alle politiche di Trump.

"Contano sull’idea che, spaventando alcuni, possano intimidire tutti gli altri. Ma ciò che ignorano è che la paura non è l’unica cosa contagiosa. Anche il coraggio è contagioso".

Il ritorno di Harris sulla scena nazionale giunge dopo un lungo periodo di relativo silenzio politico, iniziato con la sconfitta elettorale alle presidenziali di novembre. L’accoglienza calorosa ricevuta a San Francisco ha confermato che l’ex vicepresidente gode ancora di un forte sostegno nella sua città natale, ma resta aperto il quesito su come intenda capitalizzare questo consenso nei prossimi mesi.

Questa apparizione nella città dove ha iniziato la sua carriera politica oltre vent’anni fa rappresenta la seconda presenza pubblica significativa in California nelle ultime settimane e lascia intravedere una possibile intenzione di candidarsi alla carica di governatore dello stato nel 2026 o di tentare nuovamente la corsa presidenziale nel 2028. In passato, Harris aveva già rassicurato i suoi sostenitori dichiarando: "Non andrò da nessuna parte".

Secondo diversi osservatori politici dello Stato, una sua eventuale candidatura potrebbe rivoluzionare il panorama democratico, costringendo altri candidati di spicco a rivedere le proprie strategie. L’ex deputata Katie Porter, una delle figure più note tra i contendenti alla carica di governatore, ha dichiarato apertamente che un ingresso in campo di Harris avrebbe un impatto tale da ridefinire completamente l’assetto elettorale democratico californiano.

Mentre candidati come Antonio Villaraigosa e Xavier Becerra hanno già affermato che resteranno in corsa a prescindere dalla decisione di Harris, molti altri starebbero valutando alternative per evitare uno scontro diretto con lei. Nel frattempo, i principali finanziatori del Partito Democratico attendono una maggiore chiarezza sul quadro politico, congelando di fatto gran parte dei fondi disponibili per la campagna elettorale in arrivo.

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