Jim Acosta si dimette dalla CNN

Jim Acosta si dimette dalla CNN

Si è chiusa un’era negli studi della CNN. Jim Acosta, volto storico dell’emittente americana e a lungo corrispondente dalla Casa Bianca, ha annunciato la sua uscita dal network dopo quasi due decenni di lavoro come giornalista.

La notizia è arrivata in diretta televisiva, con un messaggio rivolto ai telespettatori al termine del suo programma quotidiano.

Con voce ferma, Acosta ha spiegato di aver preso la decisione “dopo un’attenta riflessione”, ringraziando la CNN per le opportunità ricevute e per il sostegno dimostrato nel corso della sua lunga carriera.

Nel momento di congedarsi, non ha mancato di ribadire la missione che, a suo dire, ha sempre guidato il suo lavoro:

“Non è mai il momento giusto per inchinarsi a un tiranno. È sempre compito della stampa chiedere conto ai potenti”

Questa dichiarazione riassume in poche parole lo stile combattivo di Acosta, che negli ultimi anni è diventato uno dei volti più riconoscibili del giornalismo televisivo americano, in particolare per il suo approccio diretto nei confronti di Donald Trump.

Nel congedarsi, Acosta non ha fornito dettagli specifici sui progetti futuri, promettendo novità a breve. Ha però lanciato un forte appello a rimanere fedeli alla verità, a non lasciarsi condizionare da menzogne e paure: una sorta di mantra che, a suo dire, dovrebbe guidare ogni giornalista e ogni cittadino che crede nella democrazia.

Tensioni alla Casa Bianca e credenziali revocate

La carriera di Jim Acosta alla Casa Bianca è stata segnata da diversi scontri con Trump, culminati nel 2018 con il ritiro delle sue credenziali stampa dopo un acceso botta e risposta in conferenza.

Quel provvedimento scatenò numerose polemiche e portò la CNN, assieme allo stesso Acosta, a intraprendere un’azione legale contro la prima Amministrazione Trump.

Alla fine, le credenziali furono ripristinate, ma l’episodio alimentò ulteriormente i contrasti tra il giornalista e l’allora presidente.

Lo scontro mediatico non si è mai sopito: a poche ore dall’annuncio dell’addio di Acosta alla CNN, Trump, tornato alla Casa Bianca, ha definito la notizia “un buon segnale”, criticando apertamente il conduttore e il suo modo di interpretare l’etica professionale.

Donald J. Trump (@realDonaldTrump)
Wow, really good news! Jim Acosta, one of the worst and most dishonest reporters in journalistic history, a major sleazebag, has been relegated by CNN Fake News to the Midnight hour, “Death Valley,” because of extraordinarily BAD RATINGS (and no talent!). Word is that he wants to QUIT, and that would be even better. Jim is a major loser who will fail no matter where he ends up. Good luck Jim!

L’orgoglio delle sue origini cubane e la lezione su Castro

Tra i momenti più significativi per il giornalista, Acosta ha ricordato la conferenza stampa del 2016 a Cuba in cui ebbe l’opportunità di chiedere conto a Raúl Castro della situazione dei prigionieri politici.

Un frangente che ha definito il “vero punto più alto” del suo percorso professionale, particolarmente sentito per via delle sue origini: Acosta è infatti figlio di un rifugiato cubano e in più occasioni ha sottolineato quanto la battaglia per la verità e la libertà di stampa fosse un valore non negoziabile, ereditato dalla sua storia familiare.

L’addio di Acosta ed il futuro della CNN

La CNN, per voce di un portavoce, ha espresso gratitudine verso l’ormai ex conduttore:

“Jim ha portato avanti un lavoro intenso e spesso scomodo, mettendosi in prima linea nel difendere la libertà di espressione e il Primo Emendamento. Lo ringraziamo per la dedizione e l’impegno mostrati negli ultimi diciotto anni e gli auguriamo il meglio per il suo futuro”

Di certo, però, l’allontanamento di Jim Acosta rappresenta un momento di svolta sia per il network, sia per il panorama mediatico statunitense. Il giornalista ha incarnato, in modo spesso plateale, l’idea di un quarto potere che non esita a sfidare il potere esecutivo.

Con il suo addio, si chiude quindi un capitolo importante del giornalismo televisivo americano, pronto ad aprirne un altro all’insegna dell’incertezza ma anche delle infinite possibilità che attendono chi, come Acosta, continua a credere che la verità sia il pilastro di ogni democrazia.

Resta ora da vedere come si evolverà la sua carriera al di fuori della CNN e quale direzione prenderà allo stesso tempo anche la sua ex rete televisiva, che nel frattempo sta apportando cambiamenti significativi al proprio palinsesto e alla propria linea editoriale per meglio adeguarsi ad una America che cambia aspetto ancora una volta.

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