Israele riceve nuove armi americane, Netanyahu ringrazia Trump per il "sostegno incondizionato"

Sbloccata la fornitura di 1.800 bombe pesanti precedentemente congelata dall'Amministrazione Biden. Il premier israeliano e il Segretario di Stato Rubio discutono della strategia su Gaza e della minaccia iraniana.

Israele riceve nuove armi americane, Netanyahu ringrazia Trump per il "sostegno incondizionato"
Fonte: account su X dell'ufficio del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Nel corso di un incontro a Gerusalemme con il Segretario di Stato Marco Rubio, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha espresso la sua gratitudine al presidente Trump, definendolo "il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca".

Netanyahu ha inoltre confermato l'esistenza di una "strategia comune" tra i due Paesi riguardo il futuro di Gaza, pur mantenendo riservati i dettagli operativi.

Gli obiettivi di guerra israeliani

Nella conferenza stampa che si è tenuta a Gerusalemme, di fianco a Rubio, Netanyahu ha riaffermato gli obiettivi bellici di Israele: il rovesciamento del governo di Hamas, il rilascio di tutti gli ostaggi e la neutralizzazione della minaccia proveniente da Gaza.

Il premier ha inoltre evidenziato l'importanza del "sostegno inequivocabile" americano nel raggiungimento di questi obiettivi in tempi più rapidi.

Particolarmente significativo è stato il ringraziamento di Netanyahu per l'assistenza americana nel recente rilascio di tre ostaggi da parte dei terroristi a Gaza.

Durante l'incontro con Rubio, Netanyahu ha, però, anche posto l'accento sulla minaccia iraniana, dichiarando che "Israele e America sono fianco a fianco nel contrastare la minaccia dell'Iran" e concordando sulla necessità di impedire agli ayatollah l'accesso alle armi nucleari.

Riferendosi proprio all'Iran, con il sostegno di Trump, afferma Netanyahu, “finiremo il lavoro”.

Sostegno militare e diplomatico

Il Ministero della Difesa israeliano ha, nel frattempo, annunciato l'arrivo di un importante carico di armamenti dagli Stati Uniti, confermando il rinnovato supporto militare dell'Amministrazione Trump a Israele.

La spedizione, che include 1.800 bombe MK-84 da 2.000 libbre, era stata precedentemente bloccata dall'Amministrazione Biden per preoccupazioni legate al loro potenziale utilizzo in aree densamente popolate di Gaza.

Il materiale bellico è giunto al porto di Ashdod ed è stato immediatamente trasferito alle basi aeree israeliane.

Il Ministro della Difesa Israel Katz ha definito la consegna come "significativa per l'Aeronautica e l'IDF", sottolineando come questa rappresenti "un'ulteriore prova della solida alleanza tra Israele e Stati Uniti".

Dall'inizio del conflitto nell'ottobre 2023, Israele ha ricevuto oltre 76.000 tonnellate di equipaggiamento militare, trasportate da 678 aerei cargo e 129 navi, principalmente provenienti dagli Stati Uniti.

Questi numeri evidenziano la portata del sostegno americano all'apparato militare israeliano.

La questione palestinese e le reazioni regionali

La situazione resta comunque complessa sul fronte diplomatico regionale. Il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sissi, in un incontro con Ronald Lauder del World Jewish Congress, ha ribadito che "l'istituzione di uno Stato palestinese è l'unica garanzia per una pace duratura" in Medio Oriente.

La dichiarazione di el-Sissi giunge in risposta alla controversa proposta del presidente Trump per Gaza, che prevede la ricostruzione del territorio costiero trasformandolo nella "Riviera del Medio Oriente", con il contestuale reinsediamento permanente dei residenti palestinesi in altri Paesi, tra cui Egitto e Giordania.

Tale piano ha suscitato ampie critiche da parte dei leader arabi e mondiali. Al fine di trovare una posizione comune e presentare una controproposta, i leader di Egitto, Giordania, Qatar ed Emirati Arabi Uniti si riuniranno settimana prossima a Riyadh, in vista di un successivo vertice straordinario della Lega Araba al Cairo.

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