Israele invia truppe di terra nel centro e sud di Gaza mentre l'Egitto propone una tregua

La nuova offensiva è stata accompagnata da massicci bombardamenti. Sul tavolo la proposta egiziana per liberare un ostaggio americano-israeliano in cambio di un cessate il fuoco di un altro mese.

Israele invia truppe di terra nel centro e sud di Gaza mentre l'Egitto propone una tregua
Foto di Mohammed Ibrahim / Unsplash

Israele ha inviato truppe di terra nel centro e nel sud della Striscia di Gaza, espandendo un'operazione militare iniziata con una massiccia ondata di attacchi aerei che, secondo le autorità palestinesi, ha già causato centinaia di vittime.

L'esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze stanno avanzando in un corridoio chiave che taglia la Striscia di Gaza lungo la sua linea centrale, con l'obiettivo di dividere parzialmente la metà settentrionale da quella meridionale del territorio.

Altre forze sono state posizionate nel sud, pronte ad operare nell'area.

La nuova proposta di mediazione egiziana

L'avanzata delle truppe è avvenuta mentre l'Egitto ha presentato una proposta per il rilascio di un numero limitato di ostaggi in cambio di un immediato cessate il fuoco.

Secondo i mediatori arabi, la proposta - presentata a Israele e Hamas martedì sera - prevede la liberazione dell'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander, 21 anni, insieme alla restituzione dei corpi di altri quattro ostaggi statunitensi, in cambio di un cessate il fuoco della durata di almeno un mese e l'avvio di negoziati per porre fine alla guerra.

Né Israele né Hamas hanno ancora risposto ufficialmente alla proposta.

L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato di commentare, ma va ricordato che Israele e gli Stati Uniti avevano già respinto un'offerta simile da Hamas la scorsa settimana.

Citando la frustrazione per la mancanza di progressi nei colloqui per liberare gli ostaggi, Israele ha ripreso i bombardamenti sulla Striscia di Gaza prima dell'alba di ieri con un'ondata di raid aerei che ha ucciso più di 400 persone, secondo le autorità sanitarie locali collegate ad Hamas, che non hanno specificato quanti dei morti fossero militanti.

Gli attacchi sono continuati anche oggi

Le Nazioni Unite hanno riferito che una delle loro strutture è stata colpita da un ordigno esplosivo, provocando la morte di un membro internazionale del personale e di diverse altre persone, ma hanno dichiarato di non avere ulteriori dettagli sull'incidente.

Da parte sua, però, l’esercito israeliano ha negato di aver colpito una struttura delle Nazioni Unite.

intanto Israele ha ordinato ai palestinesi di evacuare numerose località in tutta la Striscia di Gaza.

Il Ministro della Difesa Israel Katz ha avvertito oggi che potrebbero essere ordinate ulteriori evacuazioni e che gli attacchi potrebbero intensificarsi significativamente.

"Residenti di Gaza, questo è un avvertimento finale," ha dichiarato Katz su X. "In futuro la situazione diventerà molto più difficile."

Israele ha affermato che i suoi attacchi sono diretti contro la leadership politica di Hamas, i comandanti militari di medio rango e le infrastrutture, aggiungendo che le operazioni continueranno.

La posizione americana

La liberazione di Edan Alexander, l'ultimo ostaggio statunitense ancora in vita, è stata una priorità per l'Amministrazione Trump.

"È compito di questa Amministrazione rimescolare le carte e riportare tutti attorno al tavolo delle trattative per un nuovo accordo," ha dichiarato Adi Alexander, padre di Edan, in un'intervista al Journal all'inizio di questo mese. "In questo momento siamo in una terra di nessuno."

L'inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, aveva contribuito a negoziare un cessate il fuoco a più fasi in gennaio che aveva sospeso i combattimenti per due mesi e portato al rilascio di 33 ostaggi israeliani e 5 ostaggi thailandesi in cambio di oltre 1.700 prigionieri palestinesi.

L'accordo era strutturato per rinviare le discussioni sulle questioni più difficili riguardanti la fine definitiva della guerra, il ritiro israeliano da Gaza e il rilascio degli ostaggi rimanenti.

Questi colloqui sarebbero dovuti iniziare più di un mese fa, ma Israele si è rifiutato di discutere la limitazione della propria capacità di colpire Hamas, mentre il gruppo militante ha respinto le offerte di estendere il cessate il fuoco in cambio della liberazione di altri ostaggi.

I mediatori sperano ora che la proposta egiziana possa sbloccare la situazione di stallo nei negoziati, che proseguono senza progressi da settimane a Doha e al Cairo.

Secondo i mediatori arabi, la proposta porterebbe eventualmente al rilascio di altri ostaggi, sebbene il numero esatto debba ancora essere negoziato.

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