Israele fa pressioni sugli Stati Uniti per mantenere debole la nuova Siria e preservare le basi russe nel Paese

Netanyahu teme l'influenza crescente della Turchia e chiede il contenimento dei nuovi governanti islamisti siriani.

Israele fa pressioni sugli Stati Uniti per mantenere debole la nuova Siria e preservare le basi russe nel Paese

Israele sta facendo pressione sugli Stati Uniti affinché la Siria rimanga debole e frammentata, chiedendo anche che alla Russia sia permesso di mantenere le proprie basi militari nel Paese per contrastare la crescente influenza turca.

Le relazioni già complesse tra Turchia e Israele hanno subito un grave deterioramento durante la guerra a Gaza, e i funzionari israeliani hanno comunicato a Washington che i nuovi governanti islamisti della Siria, sostenuti da Ankara, rappresentano una minaccia per i confini israeliani.

Questa campagna di lobbying indica un tentativo coordinato da parte di Israele per influenzare la politica statunitense in un momento cruciale per la Siria, mentre gli islamisti che hanno rovesciato Bashar al-Assad cercano di stabilizzare lo Stato frammentato e convincere Washington a revocare le pesanti sanzioni.

Le posizioni israeliane sono state comunicate ai funzionari americani di alto livello durante incontri a Washington nel febbraio 2025 e in successivi incontri in Israele con rappresentanti del Congresso statunitense.

Le preoccupazioni israeliane

"La grande paura di Israele è che la Turchia intervenga e protegga questo nuovo ordine islamista siriano, che potrebbe poi diventare una base per Hamas e altri militanti", ha dichiarato Aron Lund, ricercatore presso il think tank statunitense Century International.

Israele ha pubblicamente dichiarato la propria diffidenza verso Hayat Tahrir al-Sham (HTS), la fazione islamista che ha guidato la campagna che ha rovesciato Assad e che è emersa da un gruppo affiliato ad al Qaeda fino alla rottura dei legami nel 2016.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica che Israele non tollererà la presenza nel sud della Siria di HTS o di qualsiasi altra forza affiliata ai nuovi governanti, e ha chiesto che il territorio venga smilitarizzato.

Dopo la caduta di Assad, Israele ha condotto estesi attacchi aerei contro basi militari siriane e ha spostato le proprie forze in una zona smilitarizzata monitorata dall'ONU all'interno della Siria.

La presenza delle basi russe in Siria

Per contenere l'influenza turca, i funzionari israeliani hanno persino cercato di persuadere gli Stati Uniti che alla Russia dovrebbe essere consentito di mantenere la sua base navale nel Mediterraneo nella provincia siriana di Tartus e la base aerea di Hmeimim nella provincia di Latakia.

Quando i funzionari israeliani hanno presentato la continua presenza russa sotto una luce positiva in un incontro con funzionari statunitensi, alcuni partecipanti sono rimasti sorpresi, sostenendo che la Turchia - un Paese membro della NATO - sarebbe un miglior garante della sicurezza di Israele.

I funzionari israeliani sono però stati "irremovibili" nel sostenere il contrario.

La nuova leadership siriana è attualmente in trattative con la Russia sul destino delle basi militari.

Il governo islamista siriano ha cercato di rassicurare gli Stati occidentali e arabi sulle proprie intenzioni, promettendo una Siria inclusiva e tentando di ristabilire legami diplomatici con i governi che avevano isolato Assad.

Il leader siriano Ahmed al-Sharaa ha dichiarato a un gruppo di giornalisti stranieri lo scorso dicembre che Damasco non vuole conflitti con Israele o altri Paesi.

Tuttavia, i funzionari israeliani hanno espresso preoccupazione ai funzionari statunitensi sul fatto che il nuovo governo potrebbe rappresentare una seria minaccia e che le nuove Forze Armate siriane potrebbero un giorno attaccare Israele.

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