Israele è pronto a colpire l'Iran se falliranno i negoziati sul nucleare
Il governo di Benjamin Netanyahu sta preparando piani per un'azione militare contro gli impianti nucleari iraniani, mentre i colloqui tra Stati Uniti e Iran mostrano segnali di stallo sulla questione dell'arricchimento dell'uranio.

Israele si sta preparando a colpire rapidamente le strutture nucleari iraniane nel caso in cui i negoziati tra Stati Uniti e Iran dovessero fallire. Lo hanno rivelato ad Axios due fonti israeliane a conoscenza delle discussioni interne al governo di Tel Aviv.
Secondo le fonti di Axios, l'intelligence israeliana ha modificato la propria valutazione solo negli ultimi giorni, passando dalla convinzione che un accordo sul nucleare fosse imminente alla preoccupazione che i colloqui possano presto interrompersi. Una delle fonti ha affermato che i militari israeliani ritengono che la finestra operativa per condurre un attacco efficace potrebbe chiudersi a breve, rendendo necessaria un'azione rapida in caso di fallimento dei negoziati.
Entrambe le fonti hanno confermato quanto già riportato dalla CNN riguardo alle esercitazioni e ai preparativi che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) starebbero conducendo in vista di un possibile attacco in Iran. "C'è stato molto addestramento e l'esercito americano vede tutto e comprende che Israele si sta preparando", ha dichiarato una delle fonti.
"Bibi sta aspettando che i colloqui sul nucleare collassino e il momento in cui Trump sarà deluso dai negoziati e disposto a dargli il via libera", ha aggiunto una fonte israeliana, riferendosi al primo ministro Benjamin Netanyahu con il suo soprannome. Tuttavia, un altro funzionario statunitense ha espresso ad Axios anche la preoccupazione che Netanyahu possa decidere di agire anche senza un'autorizzazione esplicita da parte del presidente Trump.
Secondo le due fonti israeliane di Axios, qualsiasi attacco israeliano all'Iran non sarebbe comunque un'operazione isolata, ma una campagna militare che durerebbe almeno una settimana. Tale operazione sarebbe estremamente complessa e rischiosa per Israele e per l'intera regione. I Paesi dell'area temono, infatti, che un attacco israeliano su larga scala del genere possa causare una diffusa contaminazione radioattiva nella regione, oltre a scatenare un conflitto più ampio.
I preparativi israeliani avvengono mentre si intensificano le difficoltà nei colloqui tra Washington e Teheran. Il quinto round di negoziati è previsto per venerdì a Roma. Durante l'ultimo incontro, tenutosi dieci giorni fa, l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff ha presentato alla controparte iraniana una proposta scritta per un accordo. In quell'occasione, sembrava che la fiducia nella possibilità di raggiungere un'intesa stesse crescendo.
Tuttavia, i negoziati hanno incontrato un ostacolo sulla questione della capacità di arricchimento dell'uranio che l'Iran potrebbe mantenere. "Abbiamo una linea rossa molto chiara, ed è l'arricchimento. Non possiamo permettere nemmeno l'1% di capacità di arricchimento", ha dichiarato Witkoff al programma "This Week" di ABC News domenica. I leader iraniani, dal canto loro, hanno ripetutamente affermato che non firmeranno un accordo che non consenta un minimo di arricchimento.
In merito alla questione, Netanyahu ha tenuto all'inizio della settimana una riunione altamente riservata con un gruppo di ministri di alto livello e funzionari della sicurezza e dell'intelligence riguardo allo stato dei negoziati sul nucleare, secondo quanto riferito da un funzionario israeliano.
Nella sua prima conferenza stampa dopo sei mesi, tenutasi lunedì, Netanyahu ha affermato che Israele e gli Stati Uniti sono completamente allineati sull'Iran. "Rispettiamo i loro interessi e loro rispettano i nostri interessi, che si sovrappongono quasi completamente", ha dichiarato. Il primo ministro israeliano ha aggiunto che rispetterebbe qualsiasi accordo che impedisca all'Iran di arricchire uranio e gli blocchi la strada verso un'arma nucleare. "Ma in ogni caso, Israele mantiene il diritto di difendersi da un regime che minaccia di annientarlo", ha concluso.