Inizia l'incontro tra Trump e Putin

A Anchorage, i presidenti di Stati Uniti e Russia hanno iniziato il vertice per discutere di un possibile cessate il fuoco, mentre Kiev e gli alleati europei temono concessioni territoriali.

Inizia l'incontro tra Trump e Putin
White House

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, si sono incontrati oggi ad Anchorage, in Alaska, per un vertice dedicato alla guerra in Ucraina. È la prima volta che i due leader si vedono dal 2019. Secondo il Cremlino, i colloqui, inclusa una conferenza stampa congiunta, potrebbero durare almeno sei o sette ore.

L’incontro, inizialmente annunciato come un tête-à-tête, si è trasformato in una riunione allargata: da parte russa, oltre a Putin, sono presenti il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e il consigliere diplomatico Iuri Ušakov; da parte statunitense, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff. Più tardi, al pranzo bilaterale, si aggiungeranno altri membri del gabinetto di Trump, inclusi i responsabili di Tesoro, Commercio e Difesa.

Trump ha accolto Putin sul tappeto rosso della base militare Elmendorf-Richardson, applaudendolo e stringendogli la mano a lungo. I due, sorridenti, hanno scambiato alcune battute davanti alle telecamere, senza rispondere alle domande dei giornalisti, per poi salire nella stessa automobile. La scenografia dell’accoglienza ha alternato simboli di cordialità e fermezza: a fianco del tappeto rosso, due caccia F-22 disposti in posizione visibile, in quello che alcuni osservatori hanno definito un promemoria della potenza militare statunitense.

Il vertice si svolge in un contesto delicato. Trump, parlando a bordo di Air Force One prima dell’atterraggio, ha dichiarato: «Voglio un cessate il fuoco rapido (…) Non sarò contento se non sarà oggi», aggiungendo che anche l’Europa e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky saranno coinvolti «molto rapidamente» in eventuali colloqui successivi. Ha stimato al 25% la probabilità che l’incontro si concluda con un fallimento.

Kiev e diversi leader europei temono che, in assenza di Zelensky al tavolo, si possa discutere di modifiche territoriali. Trump, durante la campagna elettorale, aveva affermato che «ci sarà del dare e avere per quanto riguarda le frontiere, i territori». La Russia, dal canto suo, chiede il riconoscimento della sua sovranità su quattro regioni ucraine parzialmente occupate – Donetsk, Luhansk, Zaporijia e Kherson – oltre alla Crimea annessa nel 2014, la neutralità dell’Ucraina, la fine delle forniture militari occidentali e la revoca delle sanzioni.

Poche ore prima dell’incontro, il ministero della Difesa ucraino ha annunciato la riconquista di sei villaggi nell’area di Pokrovsk, teatro di intensi scontri negli ultimi mesi. Sempre oggi, il presidente Zelensky ha accusato la Russia di continuare a «uccidere» nonostante l’avvio dei negoziati. Mosca ha negato la responsabilità di un bombardamento sul mercato di Soumy, definendo le accuse una «provocazione» per influenzare negativamente il vertice.

Sul piano simbolico, la sala predisposta per la conferenza stampa finale espone già il motto Pursuing Peace, “Perseguire la pace”, accompagnato dalle bandiere di Stati Uniti e Russia. Secondo l’ambasciatore russo a Washington, Mosca non si aspetta “risultati eclatanti” ma un «progresso costante e graduale».

L’evento ha attirato l’attenzione internazionale e proteste locali. Alla vigilia, manifestanti pro-Ucraina hanno sfilato per le strade di Anchorage con cartelli “Stand with Ukraine” e bandiere gialloblu. Alcuni hanno esposto un drappo statunitense rovesciato accanto alla bandiera ucraina in segno di dissenso verso il vertice.

L’incontro avviene mentre l’ex inviato speciale Steve Witkoff, figura centrale nei contatti preliminari, è al centro di critiche per presunti errori nella gestione delle discussioni con Putin, tra cui la presentazione di versioni divergenti di possibili accordi di cessate il fuoco agli alleati europei. Prima di entrare in politica, Witkoff era avvocato e sviluppatore immobiliare a New York, e non ha un’esperienza diplomatica di lungo corso.

Per Putin, isolato da Stati Uniti e Unione Europea dal 2022, la stretta di mano e il viaggio condiviso in auto con Trump rappresentano un significativo momento di legittimazione internazionale. Per Trump, il vertice è l’occasione di proporsi come l’artefice di un possibile passo verso la fine delle ostilità, coerente con le sue promesse elettorali di “risolvere la guerra in 24 ore”, anche se le distanze tra le parti restano ampie.

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