Imbarazzo nei bagni di Capitol Hill: Lauren Boebert accusa erroneamente una donna di essere un uomo

Un episodio imbarazzante ha scosso giovedì Capitol Hill, quando la deputata repubblicana del Colorado, Lauren Boebert, è stata coinvolta in una nuova controversia che ha riacceso il dibattito sulle politiche anti-transgender della Camera dei Rappresentanti a guida repubblicana.
Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Bloomberg e The Daily Beast, Boebert è stata vista uscire “precipitosamente” dal bagno delle donne vicino all’aula della Camera, allertando la sicurezza per la presunta presenza di “un uomo” al suo interno.
I bear witness: Rep. Lauren Boebert bursting out of the House Women's restroom during this afternoon's vote series , complaining to security personnel stationed in the nearby Speakers Lobby of "a guy" inside the bathroom... 1/4.
— Billy House (@HouseInSession) January 23, 2025
Il racconto del corrispondente di Bloomberg da Capitol Hill
L’episodio si è verificato durante una sessione di voto della Camera.
La situazione si è complicata ulteriormente quando Boebert ha coinvolto anche la collega repubblicana Nancy Mace del South Carolina, nota proprio per aver introdotto la controversa policy che vieta alle persone transgender di utilizzare i bagni corrispondenti alla loro identità di genere nelle vicinanze dell’aula della Camera.
Le due deputate sono quindi rientrate nel bagno per confrontare il presunto “intruso”, per poi uscire poco dopo in silenzio, visibilmente imbarazzate.
L’episodio ha assunto una connotazione ancora più imbarazzante quando è emerso che Boebert aveva erroneamente identificato la donna in oggetto come Sarah McBride, deputata democratica del Delaware e prima donna transgender eletta al Congresso.
Secondo le testimonianze raccolte dal Daily Beast, Boebert avrebbe detto alla donna presente nel bagno: “Non dovresti essere qui”, prima di rendersi conto del suo errore.
La vicenda ha suscitato immediate reazioni, in particolare dall’ufficio di McBride. La portavoce, Michaela Kurinsky-Malos, ha commentato l’accaduto in modo critico: “Un risultato assolutamente prevedibile. La deputata McBride ritiene che le persone dovrebbero tornare al lavoro invece di pensare a chi va in bagno e dove”.
Boebert ha rilasciato una dichiarazione di scuse: “Ho commesso un errore riguardo a un’identità sbagliata. Mi scuso, ho imparato la lezione e non accadrà di nuovo.” Tuttavia, quando le è stato chiesto di specificare quale lezione avesse appreso, il suo ufficio non ha fornito ulteriori dettagli.
L’episodio si inserisce in un contesto di crescenti tensioni politiche alla Camera, dove lo Speaker repubblicano Mike Johnson ha recentemente implementato regole restrittive sull’utilizzo dei bagni, stabilendo che possano essere accessibili solo in base al sesso assegnato alla nascita.
Queste regole hanno ricevuto critiche significative, visto che sono state considerate discriminatorie e potenzialmente pericolose.
Nel frattempo, Nancy Mace, che si è sempre presentata come paladina dei diritti delle donne e spesso si esprime sulle politiche relative ai bagni, ha mantenuto il riserbo sull’episodio.
Tuttavia, il giorno dopo ha pubblicato un tweet contro i bagni gender-neutral, scrivendo “Assolutamente no. Mantenere la linea” in risposta a una foto condivisa dal deputato repubblicano del Tennessee, Tim Burchett.
Absolutely not. Hold the line. https://t.co/mDSA6jX6Nv
— Nancy Mace (@NancyMace) January 24, 2025
Questo imbarazzante episodio ha in ogni caso riacceso il dibattito sulla necessità e l’appropriatezza delle politiche restrittive sui bagni al Congresso, evidenziando come tali regolamenti possano portare a situazioni di imbarazzo e potenziali discriminazioni anche per le donne cisgender, ovvero proprio coloro che queste politiche dichiarano di voler proteggere.