Il sindaco di New York City Eric Adams si allinea alle posizioni di Trump sull'immigrazione

Il sindaco di New York City, dopo l'archiviazione delle accuse di corruzione da parte del Dipartimento di Giustizia dell'Amministrazione Trump, annuncia una stretta sull'immigrazione irregolare e maggiore collaborazione con l'ICE.

La nuova linea politica di New York City in tema di immigrazione è stata formalizzata ieri mattina durante il programma 'Fox & Friends', dove il sindaco democratico Eric Adams è intervenuto insieme a Tom Homan, responsabile delle politiche di frontiera dell’Amministrazione Trump.

Questa comparsa pubblica segna un deciso cambiamento di tono nei rapporti tra l’amministrazione cittadina e quella federale, in particolare sul tema chiave dell’immigrazione.

La svolta anti immigrazione

Nel corso della diretta, Adams ha annunciato l'implementazione di una ordinanza che consentirà agli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) di operare nel complesso carcerario di Rikers Island, ribaltando le restrizioni imposte dal suo predecessore Bill de Blasio.

"Stiamo lavorando per togliere le persone pericolose dalle nostre strade", ha dichiarato Adams durante la trasmissione, specificando che la collaborazione con l'ICE si concentrerà principalmente su "criminali violenti e gang".

La decisione annunciata da Adams rappresenta una svolta significativa per New York City, tradizionalmente considerata come una delle principali città santuario degli Stati Uniti.

Durante l'intervista a Fox, durata 20 minuti, Adams ha però mostrato anche evidenti segni di disagio, alternando espressioni tese a risate imbarazzate, specialmente quando Homan ha pronunciato quella che è apparsa come una velata minaccia:

"Se non mantiene gli impegni, tornerò a New York City, e non ci siederemo sul divano come ora. Andrò nel suo ufficio a chiedergli conto dell'accordo che abbiamo raggiunto".

Le accuse di corruzione e le pressioni politiche

La mossa di Adams avviene in un clima di forte pressione politica. Il Dipartimento di Giustizia ha recentemente ordinato l'archiviazione delle accuse di corruzione nei confronti del sindaco, una decisione che però ha scatenato un vero terremoto all'interno dell'istituzione.

Danielle Sassoon, nominata ad interim da Trump alla guida della procura di Manhattan, si è dimessa insieme ad altri funzionari per protesta.

Nella sua lettera di dimissioni, Sassoon ha rivelato presunte trattative tra gli avvocati di Adams e il Dipartimento di Giustizia, sostenendo che i legali del sindaco avrebbero ripetutamente suggerito un quid pro quo.

Le accuse originarie riguardavano presunti accordi con funzionari turchi in cambio di donazioni alla campagna elettorale e l'accelerazione delle approvazioni per i lavori al consolato turco di Manhattan.

Alex Spiro, legale di Adams, ha categoricamente negato l'esistenza di qualsiasi quid pro quo, mentre Adams ha definito le accuse come un esempio di "uso politico" del sistema giudiziario.

Da mesi, Adams affronta crescenti pressioni da parte di esponenti politici che ne chiedono le dimissioni.

La governatrice democratica dello Stato di New York, Kathy Hochul, pur mantenendo una posizione cauta, non ha escluso la possibilità di rimuovere Adams dal suo incarico.

"Le accuse sono estremamente preoccupanti e serie, ma non posso avere una reazione istintiva e politicamente motivata".

Intervistato sulla possibilità di rimozione, Adams ha risposto a “Fox & Friends” sottolineando: "La Hochul ha il suo ruolo, io ho il mio".

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