Il senatore Thom Tillis della North Carolina non si ricandiderà nel 2026
Dopo il voto contrario sul progetto fiscale e di spesa sostenuto dal presidente, Tillis annuncia il ritiro. Trump lo attacca pubblicamente e si prepara a sostenere nuovi candidati per il seggio in North Carolina.

Il senatore repubblicano Thom Tillis ha annunciato che non si ricandiderà per un terzo mandato alle elezioni del 2026. La decisione arriva meno di 24 ore dopo il voto contrario a una mozione per far avanzare il progetto di legge sulle tasse e la spesa promosso dal presidente Trump. Un gesto che ha attirato le critiche pubbliche del presidente, il quale ha definito l'azione del senatore come un “grosso errore per l’America”.
In una dichiarazione diffusa domenica, Tillis ha motivato la sua scelta con un rifiuto del clima politico attuale. “Come molti dei miei colleghi hanno notato nell'ultimo anno, e a volte hanno anche scherzato, non sono stato esattamente entusiasta di candidarmi per un altro mandato", ha dichiarato il senatore del North Carolina, che ha 64 anni. Ha spiegato che la sua decisione era tra “trascorrere altri sei anni navigando nel teatro politico e nell'immobilismo partigiano a Washington” oppure dedicare quel tempo alla propria famiglia. “Non è una scelta difficile, e non cercherò la rielezione”, ha aggiunto.
Tillis, in carica dal 2015 e attualmente al suo secondo mandato, avrebbe probabilmente affrontato una campagna elettorale difficile. Avrebbe dovuto prima difendersi da un possibile sfidante interno nelle primarie repubblicane e poi fronteggiare un avversario democratico competitivo. Il suo seggio è considerato uno dei pochi realmente contendibili a livello nazionale nel 2026, in un Senato dove i repubblicani detengono attualmente una maggioranza risicata di 53 a 47.
Il voto di Tillis contro la mozione procedurale sul disegno di legge, descritto da Trump come un “grande, bellissimo progetto di legge”, lo ha posto in netta minoranza all’interno del suo partito. Solo un altro senatore repubblicano ha votato contro. Tillis ha espresso preoccupazioni su due punti chiave della proposta: i tagli previsti a Medicaid e l'eliminazione graduale dei crediti per l’energia pulita. A suo avviso, queste misure metterebbero a rischio numerosi posti di lavoro in North Carolina, uno Stato con un’economia legata in parte alla transizione energetica.
I leader repubblicani al Senato puntano a far approvare il progetto di legge entro i prossimi giorni, con l’obiettivo di inviarlo alla firma del presidente entro il 4 luglio. La presa di posizione di Tillis ha scatenato una reazione immediata da parte del presidente Trump, che ha pubblicato una serie di messaggi critici su Truth Social.
“Thom Tillis sta commettendo un GROSSO ERRORE per l'America, e per la Meravigliosa Gente del North Carolina!”, ha scritto Trump sabato sera, lasciando intendere che si sarebbe attivato per trovare un candidato alternativo. Domenica mattina ha rincarato la dose: “Il North Carolina non permetterà a uno dei loro senatori di METTERSI IN MOSTRA per ottenere un po' di pubblicità per se stesso, per una possibile, ma molto difficile Rielezione”.
La possibilità che Tillis potesse affrontare un’agguerrita sfida interna era già concreta, ma l’uscita di scena apre ora la strada a una corsa repubblicana per la successione. Tra i nomi considerati possibili candidati ci sono Michael Whatley, presidente del Republican National Committee, e Lara Trump, vicepresidente dello stesso comitato. Entrambi hanno forti legami con Trump e godono di visibilità nazionale. Altri potenziali candidati includono deputati repubblicani al primo mandato come Pat Harrigan, Tim Moore e Brad Knott, che potrebbero vedere nel 2026 un’occasione per accedere al Senato.