Il Segretario al Tesoro Scott Bessent definisce "salutare" la correzione dei mercati azionari
Nonostante il calo del 10% degli indici S&P 500 e Nasdaq in meno di un mese, Bessent considera la flessione un segnale positivo contro l'euforia di mercato.
Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha descritto la recente correzione degli indici S&P 500 e Nasdaq come un fenomeno "salutare", sostenendo che il mercato azionario stesse vivendo una fase di euforia insostenibile.
Durante un'intervista al programma "Meet the Press" della NBC, Bessent ha dichiarato:
"Sono nel settore degli investimenti da 35 anni e posso affermare che le recenti correzioni sono salutari e necessarie. Le corse verticali non sono salutari e indicano mercati euforici, destinati inevitabilmente a crisi peggiori".
Questa affermazione, insolita per un Segretario al Tesoro—tradizionalmente riluttante ad accogliere con favore cali significativi dei mercati—è arrivata in un contesto in cui l'S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato cali rispettivamente del 10% e oltre l'11% in meno di un mese, collocandosi tra i peggiori indici mondiali quest’anno.
Bessent ha paragonato la situazione attuale al periodo antecedente la crisi finanziaria del 2008, affermando che interventi preventivi nel 2006-2007 avrebbero potuto mitigare le conseguenze della crisi successiva.
Inizialmente, dopo l'insediamento di Trump, gli indici azionari statunitensi avevano segnato performance positive, ma hanno iniziato a perdere terreno quando il presidente ha introdotto dazi globali su acciaio e alluminio e minacciato ulteriori tariffe commerciali, comprese alcune poi ritirate.
Queste misure commerciali hanno scatenato un forte nervosismo nel mercato, facendo schizzare il prezzo dell'oro oltre i 3.000 dollari, con investitori e governi alla ricerca di asset rifugio.
Nonostante l'incertezza generata dalle politiche tariffarie, Bessent si è mostrato tranquillo riguardo al futuro dei mercati. Ha ribadito che, se attualmente è in corso un "aggiustamento", questo non implica necessariamente l'inizio di una recessione.
Tuttavia, ha ammesso che non esistono "garanzie" e che la strada potrebbe presentare ulteriori difficoltà economiche.
"A lungo termine, non sono preoccupato", ha detto Bessent, ribadendo che l'economia necessita di un periodo di transizione, ma che le giuste politiche fiscali e monetarie—come deregolamentazione e controllo della spesa pubblica—potrebbero prevenire una crisi finanziaria grave.