Il Regno Unito è pronto ad inviare truppe in Ucraina per far rispettare l’accordo di cessate il fuoco
Il Primo Ministro britannico Keir Starmer offre l'impiego di truppe britanniche sul terreno come parte delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, mentre gli Stati Uniti avviano negoziati separati con Mosca.

La prospettiva concreta della presenza di truppe britanniche schierate sul suolo ucraino per garantire un eventuale accordo di cessate il fuoco segna un nuovo potenziale punto di svolta nel conflitto russo-ucraino.
Il Primo Ministro britannico Sir Keir Starmer ha, infatti, dichiarato pubblicamente in un editoriale pubblicato sul Daily Telegraph la disponibilità del Regno Unito a dispiegare forze militari in Ucraina come parte di un accordo di pace più ampio.
Starmer ha sottolineato nel suo editoriale l'importanza strategica di questa mossa per la sicurezza dell'intero continente europeo.
La posizione britannica e le difficoltà operative
"Non lo dico alla leggera", ha precisato Starmer, consapevole delle implicazioni di una decisione che potrebbe mettere a rischio il personale militare britannico.
Il piano prevede, infatti, lo schieramento di truppe britanniche insieme a contingenti di altri Paesi europei lungo la linea del fronte tra i territori controllati dall'Ucraina e quelli sotto il controllo russo.
Tuttavia, questa proposta si scontra con valutazioni tecniche come quella di Lord Dannatt, ex capo di staff dell'Esercito britannico, che ha evidenziato alla BBC come le Forze Armate del Regno Unito siano attualmente "troppo ridimensionate" per guidare una eventuale missione di peacekeeping in Ucraina.
La complessa dinamica diplomatica con gli Stati Uniti
La mossa di Starmer si inserisce in un contesto diplomatico sempre più complesso.
Il presidente Trump ha recentemente annunciato di voler immediatamente avviare negoziati per porre fine a quella che ha definito una "guerra ridicola", dopo una lunga conversazione con il presidente russo Putin.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha in programma incontri con funzionari russi in Arabia Saudita nei prossimi giorni, mentre l'inviato speciale USA in Ucraina, Keith Kellogg, ha chiarito che i leader europei saranno solo consultati, senza partecipare direttamente ai colloqui russo-americani.
Le preoccupazioni di Kyiv e Londra
Una fonte governativa ucraina ha rivelato alla BBC che Kyiv non è stata finora invitata ai colloqui diretti tra USA e Russia.
Questa esclusione ha sollevato serie preoccupazioni, spingendo Starmer ad affermare che "la pace non può arrivare a qualsiasi costo" e che:
“L'Ucraina deve essere al tavolo dei negoziati, perché qualsiasi altra soluzione significherebbe accettare la posizione di Putin secondo cui l'Ucraina non è una nazione reale".
Il Primo Ministro britannico, che si prepara a visitare Washington questo mese per incontrare il presidente Trump, ha sottolineato quindi come una garanzia di sicurezza americana sia essenziale per una pace duratura, essendo gli Stati Uniti l'unico attore in grado di dissuadere Putin da futuri attacchi.
Il vertice europeo d'emergenza
In questo contesto, i leader europei si riuniranno oggi a Parigi per un vertice d'emergenza, in cui l’annuncio di oggi di Starmer avrà un ruolo rilevante per far pressione anche sugli altri Paesi europei affinché annuncino lo stesso.
L'incontro è stato convocato in seguito alle crescenti preoccupazioni che gli Stati Uniti stiano procedendo con la Russia in colloqui di pace che potrebbero escludere il continente europeo.
La paura è che si possano riproporre scenari simili a quanto accaduto in Afghanistan, dove gli Stati Uniti del primo mandato di Trump negoziarono direttamente con i Taliban escludendo il governo afghano riconosciuto internazionalmente, con le conseguenze che tutti abbiamo visto.