Il primo ministro della Groenlandia risponde a Donald Trump: "Non siamo in vendita"

Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che otterrà il controllo del territorio "in un modo o nell'altro", suscitando ferme reazioni dalle autorità groenlandesi e danesi

Il primo ministro della Groenlandia risponde a Donald Trump: "Non siamo in vendita"

Il primo ministro della Groenlandia, Múte Bourup Egede, ha respinto con fermezza le dichiarazioni del presidente Donald Trump che, durante il discorso al Congresso di questa notte, ha affermato che gli Stati Uniti avrebbero "ottenuto" il controllo dell'isola.

"Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza nazionale e anche per la sicurezza internazionale. Stiamo lavorando con tutte le parti coinvolte per cercare di ottenerne il controllo", ha dichiarato Trump nel suo intervento.

"Ma ne abbiamo davvero bisogno per la sicurezza mondiale internazionale. E penso che la otterremo — in un modo o nell'altro. Vi manterremo al sicuro. Vi renderemo ricchi. E insieme, porteremo la Groenlandia a vette che non avete mai pensato fossero possibili prima."

La risposta del primo ministro groenlandese non si è fatta attendere: "Kalaallit Nunaat (Groenlandia nella lingua groenlandese) è nostra", ha scritto Egede su Facebook.

"Non vogliamo essere americani, né danesi; siamo Kalaallit. Gli americani e il loro leader devono capirlo. Non siamo in vendita e non possiamo semplicemente essere presi. Il nostro futuro sarà deciso da noi in Groenlandia."

Non è la prima volta che il presidente Trump manifesta interesse per l'acquisizione della Groenlandia, la più grande isola del mondo situata a nord-est del Canada e in gran parte coperta dalla calotta glaciale della Groenlandia.

Nonostante le sue dimensioni, l'isola è abitata da appena 60.000 persone e rappresenta un territorio semi-autonomo del Regno di Danimarca, con un proprio governo eletto.

Anche il Ministro della Difesa danese, Trouls Lund Poulsen, ha risposto alle affermazioni di Trump, dichiarando oggi all'emittente pubblica danese: "Questo non accadrà". Poulsen ha aggiunto che "la direzione che la Groenlandia vorrà prendere sarà decisa dai groenlandesi".

La posizione strategica della Groenlandia tra Stati Uniti, Russia ed Europa la rende cruciale sia per scopi economici che di difesa, soprattutto considerando che lo scioglimento dei ghiacci marini ha aperto nuove rotte commerciali attraverso l'Artico.

Il Passaggio a Nord-Ovest, o rotta del Mare del Nord, è stato attraversato per la prima volta nei mesi invernali da un'imbarcazione commerciale russa alcuni anni fa, offrendo un percorso più breve che collega i principali porti dell'Asia orientale all'Europa e all'Oceano Atlantico.

Le potenze occidentali hanno espresso preoccupazione riguardo all'utilizzo di questa rotta da parte di Russia e Cina per rafforzare la loro presenza nell'Atlantico settentrionale.

La Groenlandia possiede inoltre giacimenti di petrolio, gas naturale e risorse minerarie altamente ricercate, oltre ad ospitare la base militare statunitense più a nord del mondo, elementi che contribuiscono ulteriormente al suo valore strategico in un contesto globale in rapida evoluzione.

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