Il piano per abbassare i prezzi dei farmaci si è già bloccato

Il presidente Trump propone un nuovo ordine esecutivo per ridurre i prezzi dei farmaci, ma la mancanza di base legale e l'opposizione del Congresso pongono limiti significativi alla sua attuazione.

Il piano per abbassare i prezzi dei farmaci si è già bloccato
White House

Il presidente Donald Trump ha rilanciato questo mese la politica del most favored nation (MFN) per ridurre i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, firmando un ordine esecutivo che impone agli Stati Uniti di pagare per i medicinali quanto pagano altri paesi economicamente comparabili. L’iniziativa, tuttavia, si scontra con diversi limiti legali, in particolare l’assenza di un coinvolgimento diretto del Congresso.

L’obiettivo dell’ordine è ancorare i rimborsi statunitensi al prezzo più basso tra i paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico con un PIL pro capite di almeno il 60% di quello americano. Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ha recentemente delineato i criteri che i produttori farmaceutici dovrebbero soddisfare, ma gli esperti del settore mettono in dubbio la fattibilità giuridica della misura.

Secondo gli analisti della società Capstone, l’ordine "manca di un chiaro meccanismo legale per l'implementazione", un aspetto che gioca a favore dell'industria farmaceutica. La stessa analisi sottolinea che qualsiasi controllo dei prezzi più ampio rispetto a quello già previsto dall'Inflation Reduction Act per le negoziazioni di Medicare "sarà testato in tribunale". Capstone ritiene inoltre che per modificare i rimborsi nei programmi Medicaid e Medicare Part D, o in contesti al di fuori delle assicurazioni pubbliche, l’amministrazione non possa procedere senza l’approvazione del Congresso.

Anche UBS Investment Bank evidenzia come l’effettiva implementazione della politica MFN richiederebbe una legislazione formale, su cui l’industria farmaceutica avrebbe maggiori margini di opposizione e dove emergerebbe l'opposizione interna allo stesso Partito Repubblicano.

Durante il suo primo mandato, Trump aveva già tentato di introdurre una versione simile della politica MFN, ma la misura fu bloccata dai tribunali a seguito di ricorsi presentati dall'industria farmaceutica. La successiva amministrazione Biden abbandonò il progetto. Come ha spiegato Rachel Sachs, docente alla Washington University, i tribunali intervennero non sui contenuti della misura, ma sul modo in cui essa fu implementata, lasciando aperta la possibilità che una nuova versione, correttamente articolata, possa superare almeno parte degli ostacoli legali.

Sachs osserva tuttavia che anche la sostanza della politica MFN fu oggetto di contestazioni, e probabilmente lo sarà di nuovo nel caso in cui l’attuale ordine esecutivo si traduca in regolamenti concreti. Un passaggio legislativo potrebbe evitare alcune di queste controversie, pur richiedendo il superamento di sfide politiche significative, considerata la pluralità di attori e potenziali veti che operano all’interno del Congresso.

Sul piano politico, la posizione dell’amministrazione Trump resta ambivalente. Durante una recente testimonianza al Congresso, il Segretario della Salute e dei Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr. ha dichiarato al senatore indipendente Bernie Sanders che collaborerà con lui su una legislazione per allineare i prezzi dei farmaci statunitensi a quelli di altri paesi. Sanders, tuttavia, ha riconosciuto che l’ordine esecutivo sarà probabilmente respinto dai tribunali, sottolineando quindi la necessità di una legge. Un disegno di legge in questo senso è stato presentato da lui e da altri parlamentari democratici, con una proposta simile promossa anche da un inusuale fronte bipartisan che include il senatore repubblicano Josh Hawley.

Hawley, tuttavia, rappresenta un’eccezione. Il Partito Repubblicano continua a mostrare diffidenza verso qualunque iniziativa che possa essere percepita come controllo governativo dei prezzi, un principio che storicamente ha guidato la sua politica in materia di sanità. Nonostante il ritiro di molti dei suoi più fedeli difensori dall’industria farmaceutica, il partito mantiene una forte resistenza ideologica a simili misure. Le recenti discussioni interne al GOP su un’eventuale inclusione della politica MFN nei provvedimenti di riconciliazione fiscale non hanno prodotto risultati concreti.

Anche l’amministrazione Trump, consapevole delle difficoltà interne, ha evitato di inserire qualsiasi riferimento alla politica MFN nelle linee guida pubblicate la scorsa settimana per la negoziazione dei prezzi dei farmaci da parte di Medicare. Il documento, passato quasi inosservato rispetto all’ordine esecutivo, indica che per il momento la Casa Bianca non intende premere sul GOP per ottenere un cambiamento strutturale, preferendo lasciare spazio alle attuali revisioni di Medicaid e ai negoziati più ampi sulla spesa pubblica.

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